domenica 29 dicembre 2013

NAVIGANDO QUA E LA'...

Molto ma molto carino, non fosse che... poi vedi il prezzo e a momenti cadi dalla sedia (cliccate sull'immagine in basso)!


venerdì 27 dicembre 2013

WHITESNAKE: 35 YEARS, 10 SONGS, PARTE X

E giungiamo così al presente: ad un gruppo che, pur lontano dai fasti passati, riesce sempre a convincere in studio... un pò meno dal vivo, dove gli anni si fanno sentire (tutti!) sull'ugola di David Coverdale. Poco male: quando un pezzo come "Forevermore", dopo i primi tre minuti giunge al suo climax, è ancora la classe a farla da padrona.

lunedì 23 dicembre 2013

WHITESNAKE: 35 YEARS, 10 SONGS, PARTE IX

"Restless Heart" avrebbe dovuto rappresentare l'epitaffio definitivo dei Whitesnake dopo un preoccupante silenzio durato ben otto anni, invece definirà il primo passo della loro rinascita. Duri a morire.

giovedì 19 dicembre 2013

WHITESNAKE: 35 YEARS, 10 SONGS, PARTE VIII

Meno riuscito del predecessore, "Slip Of The Tongue" mette però in luce i virtuosismi chitarristici di uno Steve Vai ingaggiato per sole ragioni di "immagine". Inoltre, con "Sailing Ships", David Coverdale mette su nastro la propria "Stairway To Heaven". E scusate se è poco.

martedì 17 dicembre 2013

WHITESNAKE: 35 YEARS, 10 SONGS, PARTE VII

E gloria fu: dodici milioni e passa di copie per "1987", il disco che consegna il gruppo alla storia.

sabato 14 dicembre 2013

WHITESNAKE: 35 YEARS, 10 SONGS, PARTE VI

Con "Slide It In", è oramai palese il desiderio del bizzoso frontman inglese di fare breccia negli States (l'album esce anche in una versione remixata appositamente per il mercato americano). Da qui in avanti, il moniker "Whitesnake" indicherà null'altro che la band di accompagnamento di David Coverdale.

giovedì 12 dicembre 2013

WHITESNAKE: 35 YEARS, 10 SONGS, PARTE V

"Saints & Sinners", epitaffio degli Whitesnake come vera band, ha forse il solo pregio di consegnare le versioni embrionali (e per molti decisamente superiori) di due brani, che nel 1987 contribuiranno a far sbarcare il gruppo negli Stati Uniti. Ci riferiamo a "Here I Go Again" e "Crying In The Rain".

lunedì 9 dicembre 2013

WHITESNAKE: 35 YEARS, 10 SONGS, PARTE IV

"Come An' Get It" si fa ricordare più per la copertina, che mette (neanche troppo velatamente) in bella mostra una vagina, che per il suo contenuto, ma consegna alla storia l'ennesimo brano di successo di una carriera oramai in ascesa...

sabato 7 dicembre 2013

WHITESNAKE: 35 YEARS, 10 SONGS, PARTE III

... E infatti con "Ready An' Willing" del 1980 la band fa il colpaccio, grazie a "Fool For Your Loving", primo di una lunga serie di 'all time classic' che vola alto nelle classifiche inglesi.

giovedì 28 novembre 2013

WHITESNAKE: 35 YEARS, 10 SONGS, PARTE II

Gli Whitesnake come "vera" band esordiscono invece nel 1978 con un hard rock dalle forti tinte blues, che riesce ad accattivare il pubblico anche in quegli anni dominati dall'iconoclastia punk. Non è ancora successo di massa, ma basta solo attendere...

martedì 26 novembre 2013

WHITESNAKE: 35 YEARS, 10 SONGS, PARTE I

Tecnicamente è un brano solista di David Coverdale (tratto da "Northwinds" del 1977), ma gli ingredienti del sound del gruppo che è di lì a venire ci sono tutti.

mercoledì 20 novembre 2013

I 100 MIGLIORI DISCHI AOR



Il co-autore di questo blog è orgoglioso di annunciare che a breve uscirà il suo primo libro! Di sotto il relativo comunicato stampa :

L’AOR (Adult Oriented Rock) ha raggiunto il suo acme negli anni ’80, rappresentando il fulcro più importante di quel decennio grazie alla sua “unione” con pellicole come Top Gun, Flashdance, la saga di Rocky e centinaia di altre ancora; anni che vedevano le struggenti ballate dei TOTO, JOURNEY, FOREIGNER e SURVIVOR protagoniste assolute di un rock intriso di melodia, tastiere e sonorità al confine con il pop di tendenza e possenti sferzate hard, caratterizzato da ritornelli indimenticabili, assoli entrati nell’immaginario collettivo e testi ottimisti e ingenuamente romantici che abbiamo assorbito e fatto nostri.
I 100 migliori dischi AOR raccoglie le analisi dettagliate degli album che, per mille ragioni, non dovrebbero mancare nella collezione di tutti gli appassionati di questo genere, amato da intere generazioni al di là del suo misterioso acronimo.
I lavori più noti, stampati e venduti in tirature da milioni di copie, e tanti dischi sconosciuti al grande pubblico, in grado di stupire e affascinare chiunque abbia l’opportunità di conoscerne l’esistenza, sono racchiusi tra queste pagine e grazie all’uso dei QR Code (i codici a barre leggibili tramite le fotocamere degli smartphone), il libro si può leggere, ascoltare e guardare: ad ogni singolo album, infatti, è legato un codice che permette al lettore di ascoltare un brano particolarmente rappresentativo o visualizzarne il videoclip in pochi istanti.
Se amate il rock, le tinte, le sfumature e il lato più solare e spensierato degli anni ottanta, questo libro vi renderà decisamente felici… e un pizzico più nostalgici.

Cristiano Canali nasce e vive a Milano, dove si laurea in Linguaggi dei Media. A partire dal 2003 entra a far parte dello staff di Eddie’s, celebre fan club italiano dedicato agli Iron Maiden, e dal 2005 al 2010 scrive per Flash, storica rivista dedicata alla musica rock e metal, gestendo la rubrica Replay e realizzando mensilmente interviste, recensioni e reportage di eventi live. Nel 2009 scrive per Tsunami Edizioni il libro-intervista ‘Fottetevi Tutti! La vita e il rock di Pino Scotto’, seguito nel 2011 dal corposo volume ‘Iron Maiden Dalla A alla Z – Come nessuno ve li ha raccontati prima’. Oltre alla scrittura, ha avuto modo di provare nel tempo l’ebbrezza della conduzione radiofonica su Rock‘n’Roll Radio e gioie e dolori dell’essere un bassista negli anni duemila.

Gennaro Dileo nasce nel 1981 a Milano, dove vive tuttora. Inguaribile ricercatore musicale e collezionista di dischi, attratto dalle poliedriche espressioni artistiche che prescindono dalle tipiche etichette, concretizza la sua innata passione per le dodici note entrando a far parte nel lontano 2003 dello staff di Metalitalia.com. Ciò gli ha permesso sino ad oggi di recensire numerosi dischi e di assistere ad una moltitudine di concerti prestigiosi, che l’hanno motivato ad intraprendere anche lunghi viaggi in giro per l’Europa. Nel 2010 si è gettato a capofitto nella conduzione radiofonica di Flashbacks e Fast Forward su Radio Metalitalia.com, approdando in seguito nei ranghi di Rock‘n’Roll Radio con Metal Mood. La sua prima esperienza editoriale giunge come un fulmine a ciel sereno, permettendogli di coronare il suo sogno: riportare alla luce una serie di gemme di inestimabile valore sommerse dal tempo e dalle mode.


Collana: I Tifoni 7 – pp.gg. 216 – Euro 17,00 – 2 Dicembre 2013

sabato 16 novembre 2013

IN SYNCRONIA CON IL SUCCESSO, PARTE IV

Il secondo lavoro solista "FutureSex/LoveSounds" esce nel 2006 e ottiene di nuovo risultati più che soddisfacenti, ma nel frattempo Justin si è creato una carriera come attore e personaggio televisivo. Tutto ciò ritarda, e di molto, una nuova prova discografica, che vede la luce solo nel 2013. "The 20/20 Experience" è un buon album, meno scontato di quanto ci si possa aspettare e pertanto meno "immediato" nella sua ricezione. Ciononostante debutta benissimo in classifica e fa tirare un sospiro di sollievo a quanti vedevano ormai Justin Timberlake indirizzato verso altri lidi artistici. Un solo appunto mi sento di farlo: Justin, il fatto che un Cd duri 80 minuti non significa che tu debba necessariamente riempirlo TUTTO di musica, giacché molti brani appaiono sin troppo "stiracchiati" e per chiunque il loro ascolto diventa un vero "tour de force"...

martedì 12 novembre 2013

URIAH HEEP, PARTE II

Pubblicato nel 1975, "Return To Fantasy" è il penultimo lavoro nel quale troviamo David Byron alla voce. Il disco nasce in un periodo in cui le frizioni interne iniziano a lasciare il segno e proietta il gruppo verso lidi maggiormente "radio friendly". Nonostante siano presenti alcuni pezzi tutt'altro che irresistibili, è innegabile che la title track rimanga uno dei vertici compositivi toccati dalla gloriosa hard rock band inglese.

venerdì 8 novembre 2013

Oh JESUS...PRIEST!

Prima della pelle, delle borchie e dei brani che li avrebbero resi delle star...ecco a voi i Judas Priest nel 1975, all'indomani della pubblicazione dell'album di debutto. Da notare: Rob Halford con i capelli (e pure lunghi!) e l'orrida maglia a fantasia psichedelica di K.K., accompagnata da un bel cappellone stile mafioso italo-americano. Strano a dirsi, sarebbero apparsi molto più "sobri" negli anni futuri...

martedì 5 novembre 2013

URIAH HEEP, PARTE I

I primi dischi degli Uriah Heep sono degli assoluti classici dell'hard rock e per molti di essi la parola "Capolavoro" non è affatto un'inutile superlativo. Graziati dalla voce di David Byron, album come "Very 'eavy...Very 'umble", "Look at Yourself" e "Demons & Wizards" meriterebbero una maggiore considerazione; tuttavia vivono purtroppo all'ombra delle coeve produzioni di altri gruppi più celebrati e noti. E' tempo di riscoprirli!

domenica 3 novembre 2013

IN SYNCRONIA CON IL SUCCESSO, PARTE III

Dopo un terzo disco con gli NSYNC intitolato "Pop", nel quale emerge un decisivo contributo al songwriting da parte di Justin Timberlake, quest'ultimo decide di intraprendere la carriera solista. L'esordio è dato da una esibizione agli MTV Awards del 2002, che precede l'uscita dell'album "Justified". Chi temeva che una rottura del bel giocattolino di nome *NSYNC potesse significare l'oblio artistico per i ragazzi deve (almeno in parte) ricredersi: l'album è un successo.

venerdì 1 novembre 2013

LA', DOVE BATTE IL CUORE, PARTE IV

"Brigade" apre alla grande il nuovo decennio grazie a singoli come "Stranded", "All I Wanna Do Is Make Love To You" e "I Didn't Want To Need You", ma anche brani "minori" come l'opener "Wild Child" non sono da meno. Purtroppo il problema di immagine relativo alla silhouette di Ann, nato già con il precedente lavoro, continua a creare frizioni interne agli Heart e con la casa discografica; la rivoluzione musicale che di lì a poco prenderà forma in quel di Seattle segnerà l'inevitabile inizio di una parabola discendente nelle fortune commerciali della band.

domenica 27 ottobre 2013

IN SYNCRONIA CON IL SUCCESSO, PARTE II

Il secondo disco "No Strings Attached", pubblicato nel 2000, è quello che consacra il gruppo come un vero e proprio fenomeno di massa, vendendo nella sola prima settimana qualcosa come due milioni e mezzo di copie (impensabile oggi!). "Bye Bye Bye" rimane probabilmente, almeno qui da noi, il pezzo "simbolo" dei cinque ma sarà "It's Gonna Be Me" e divenire il loro primo singolo numero 1 negli States.

giovedì 24 ottobre 2013

IL PERSONAGGIO: KEITH HARING

Protagonista assoluto del graffitismo, corrente che tra la fine degli anni '70 e i primi '80 ha visto emergere altri nomi eccellenti (tra i quali impossibile non ricordare almeno Jean Michel Basquiat), Keith Haring, in virtù di uno stile unico e facilmente comprensibile (quantomeno dal punto di vista meramente figurativo, se non da quello concettuale) è divenuto una vera icona dell'Arte del XX secolo. A causa della sovraesposizione di cui hanno goduto le sue immagini, è stato criticato più volte per aver "mercificato" il proprio operato in virtù dei profitti. Mai accusa fu più infondata, giacché anche quando gli venne consigliato di limitare il numero di opere in modo da farne aumentare esponenzialmente i prezzi, egli non smise di mettere a disposizione la sua mano -gratuitamente- a chiunque glie lo chiedesse, fosse pure un ragazzino per strada che gli porgeva il suo diario. Giunto in poco tempo al successo su scala mondiale, immerso in una scatenata vita notturna fatta di locali di tendenza, alla ricerca perenne di una stabilità sentimentale che forse raggiunse solo negli ultimi anni, Haring nel 1988 dichiarò: "Nella mia vita ho fatto un sacco di cose, ho guadagnato un sacco di soldi e mi sono divertito molto. Ma ho anche vissuto a New York negli anni del culmine della promiscuità sessuale. Se non prenderò l'AIDS io, non lo prenderà nessuno." Parole, ahimè, profetiche: il 16 febbraio 1990 il trentunenne Keith Haring, minato nel fisico dal virus HIV, ci lasciava. Gli anni '80 si chiudevano così portandosi via anche il più grande artista della decade.

lunedì 21 ottobre 2013

LA', DOVE BATTE IL CUORE, PARTE III

La ripresa di "Alone" (già edita dagli I-Ten nel 1983) rimane il brano più celebre dell'intera carriera del gruppo, ma "Bad Animals" pubblicato nel 1987 ha numerose frecce al suo arco e non manca di fare proseliti anche oggi, ad oramai 25 anni dalla sua uscita. Nonostante il crescente successo, tuttavia, iniziano a crearsi le prime crepe all'interno del gruppo: Ann Wilson, infatti, ha messo su parecchio peso e ciò crea non pochi problemi ad una band che negli ultimi anni aveva fatto dell'immagine accattivante e sexy delle due sorelle il suo punto di forza.

sabato 19 ottobre 2013

IN SYNCRONIA CON IL SUCCESSO, PARTE I

Gli anni '90 sono il periodo in cui il fenomeno delle boy band, sviluppatosi nel decennio precedente grazie a nomi come New Edition e (soprattutto) NKOTB raggiunge l'apice. Sono gli anni dei Take That, dei Boyzone, dei Backstreet Boys e...degli *NSYNC, dei quali fa parte anche un giovanissimo Justin Timberlake. L'esordio, datato 1997, è subito un successo, prima in Europa (in special modo in Germania) poi anche nel resto del mondo. I brani, ammettiamolo, sono quel che sono e non brillano certamente per originalità ma risultano tutto sommato piacevoli.

giovedì 17 ottobre 2013

LA', DOVE BATTE IL CUORE, PARTE II

A quasi un decennio dall'esordio, con l'omonimo "Heart" del 1985 le sorelle Wilson pubblicano un vero gioiello "hard chromed" ed ottengono un enorme successo, riprendendosi da alcuni anni un cui i favori del pubblico si erano invero un pò affievoliti. "Never", "These Dreams" e "If Looks Could Kill" sono solo alcune delle perle di un lavoro che mescola abilmente brani dalla verve piuttosto soft, ad altri in cui le ragazze dimostrano che sanno ancora graffiare come un tempo.

sabato 12 ottobre 2013

VIXEN: MORTA LA CHITARRISTA JAN KUEHNEMUND

Un altro pezzetto di quegli anni così colorati e disimpegnati (se volete, superficiali) ma che costituiscono il background musicale mio e di tanti altri se ne è andato... Janice Lynn Kuehnemund (18 Novembre 1961 – 10 Ottobre 2013).

giovedì 10 ottobre 2013

LA', DOVE BATTE IL CUORE, PARTE I

Grazie al riff martellante di "Barracuda", brano tratto dall' album "Little Queen" del 1977, le Heart vengono etichettate come la versione femminile dei Led Zeppelin ed ottengono un grande successo di pubblico e critica. Il pezzo nasce come risposta alle illazioni della stampa (fomentate dalla casa discografica, alla ricerca di pubblicità gratuita) relative ad un presunto legame sentimentale "saffico" tra le due leader della band: le sorelle Ann e Nancy Wilson. Al di là della polemica, "Little Queen" rimane la punta di diamante della prima produzione del gruppo, che nel decennio successivo rinnoverà completamente il proprio linguaggio musicale, andando incontro ad un successo commerciale straordinario...

martedì 8 ottobre 2013

Anche i grandi sbagliano. E quando lo fanno, lo fanno "in grande".

La prima produzione solista di John Lennon è caratterizzata da una serie di esperimenti sonori, che raggiungono probabilmente l'apice nei 26 minuti del brano "Cambridge 1969". Non aspettatevi prodezze musicali di alcunché, o melodie delicate sulla scia di "Imagine", giacché il brano non è composto da altro che da...26 minuti di strilli sconclusionati da parte di Yoko Ono, accompagnati da un sottofondo di rumori talmente sgraziati da rendere lo stridore di unghie su una lavagna un toccasana per le nostre orecchie. É una sfida: provate ad ascoltarla tutta di fila... senza poi dover ricorrere alle cure di uno specialista, si intende. In un indice di inascoltabilità che va da 1 a 10, qui siamo a...110. E Lode.


domenica 6 ottobre 2013

ALTI E BASSI, PARTE I

"Rock In A Hard Place" è il "disco dimenticato"degli Aerosmith. Registrato in un periodo in cui la band cercava disperatamente di supplire da un lato alla mancanza di Joe Perry (impegnato in un progetto solista ben poco fortunato), dall'altro agli stravizi di un Steven Tyler oramai assolutamente fuori controllo. Purtroppo, l'album non riuscì a conquistarsi le simpatie né della critica né dei fan e dimostrò che, nel bene e nel male gli Aerosmith senza l'accoppiata Tyler/Perry non avevano più quel "quid" che nel decennio precedente li aveva resi delle superstar. Di lì a poco avrà luogo la tanta auspicata reunion che, dopo la falsa partenza dello zoppicante "Done With Mirrors" riuscirà nell'impresa di portare il gruppo persino più in alto di quanto era stato negli anni '70.

domenica 29 settembre 2013

CINEMA (METAL), PARTE III

Risalita la china e messi da parte gli "alcolici" problemi degli anni passati, Alice Cooper inizia a ricostruirsi una carriera con l'hard cromato di "Constrictor". Nel frattempo partecipa alla colonna sonora dell'ennesimo film della saga "Venerdì 13" ("Jason vive") con "He's Back (The Man Behind The Mask)", un pezzo che, pur suonando oggi datato nel sound, è nel complesso ben riuscito, ma evidentemente non riscuote più le simpatie del suo interprete che lo snobba spesso e volentieri, centellinando le sue esecuzioni durante i concerti. Evidentemente Alice deve rimpiangere ancora oggi i soldi spesi per essere andato a vedere il film al cinema...

sabato 21 settembre 2013

CINEMA (METAL), PARTE II

Alfieri dell'hard rock cromato made in U.S.A., negli anni '80 i Dokken non sbagliarono un colpo pubblicando una serie di dischi che fecero la gioia dei tanti (all'epoca) fans del genere, nonché dei contabili della Elektra Records. "Back For The Attack" del 1987 conteneva anche "Dream Warriors", tema principale del terzo film della serie "Nightmare", ma sfortunatamente l'album fu l'ultimo ad essere pubblicato dalla band, che si sciolse di lì a poco (per poi risorgere, come nei migliori film horror, qualche anno dopo) a causa delle solite faide da primadonna tra i componenti. Non è da escludere però che, dopo avere ucciso mezzo cast del film, il buon Freddy Krueger abbia voluto strafare e ci abbia messo pure lui lo zampino (anzi, gli artigli) nel far fuori il gruppo.

martedì 10 settembre 2013

"FATTO!" "GIA' FATTOOOOO?" - PARTE III

Fuggito dalla corte di Billy Idol, Steve Stevens provò a costruirsi una solida carriera come solista (o accanto ad altre "starlettes") incappando in una serie di disastri colossali, almeno tanto quanto la sua (improponibile) cotonatura. Inevitabile il ritorno - presumibilmente in ginocchio e con un mazzo di fiori - alla casa base... c'est la vie.

domenica 8 settembre 2013

FA.VO.LO.SO!

Ragazzo al telefono: Ester era una tr**a
Ester (attuale signora Benson...che coraggio!): tr**a chiama sua madre
Richard rivolto a Ester: aooo, c'ha pure ragione questo, o no?

venerdì 6 settembre 2013

PER QUESTE COSE ANDIAMO MATTI...

1967. L'album "Smile" dei The Beach Boys, che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere il loro capolavoro ("A Teenage Symphony To God"), viene accantonato e negli anni diverrà il più celebre disco "mai pubblicato" di sempre. Nel frattempo, però, la Capitol Records aveva fatto stampare 500.000 copie della copertina e del libretto interno. Naufragato il progetto, vennero distrutte. Tutte? Voci parlano di 6 copie salvate dal macero. Buona caccia...

mercoledì 28 agosto 2013

Mötley Crüe - Al capolinea?

"Vogliamo chiudere quando siamo ancora al top. Non vogliamo fare come quelle band che finiscono per suonare in piccoli club. Noi facciamo ancora tutto esaurito nelle arene e suoniamo negli stadi, è così che vogliamo essere ricordati. E’ tempo ormai. La salute di Mick (Mars, chitarra) non è buona e per lui andare in tour è dura. Sono certo che poi tra cinque o dieci anni faremo ancora qualcosa assieme ma non sarà come per i KISS il tour d’addio dell’addio dell’addio. Non facciamo cose del genere (cit. Vince Neil)” Uhm.....Perché ho il sospetto che non sarà così? Quel "poi tra cinque o dieci anni faremo ancora qualcosa assieme" già suona male, moooolto male. Ricordarsi di lavorare a qualcosa del tipo "Band da sopprimere per il loro bene".

venerdì 16 agosto 2013

RUSH'S ROCK AND ROLL HALL OF FAME INDUCTION CEREMONY!

Finalmente! Nel 2014 i Rush festeggeranno i 40 anni dall'uscita dell'album di debutto, ma solo quest'anno, con colpevole ritardo, sono stati inseriti nella prestigiosa Rock And Roll Hall Of Fame. Highlights della cerimonia: la presentazione di Dave Grohl (che si vede bene essere un FAN vero!) e il discorso di Alex Lifeson, che per l'occasione sfoggia un bel toupet nuovo (andate pure al minuto numero 13 e diteci se non è un comico nato quest'uomo).

martedì 6 agosto 2013

"FATTO!" "GIA' FATTOOOOO?" - PARTE II

Non esattamente uno dei gruppi più noti del periodo, gli Autograph hanno consegnato alla storia un anthem come "Turn Up The Radio" e... poco altro, essendosi sciolti dopo la pubblicazione del terzo album "Loud And Clear",che paradossalmente è forse il migliore tra i dischi della band. Quando si dice la sfiga...


mercoledì 31 luglio 2013

AVANTI UN ALTRO, PARTE I

1973: i rapporti, da sempre tesissimi, tra Gillan e Blackmore raggiungono il punto del non ritorno durante l'incisione del controverso "Who Do We Think We Are", album che prelude allo scioglimento della celebre Mark II. Il cantante se ne va sbattendo la porta giurando (ma si rimangerà la parola, come ben sappiamo) che mai più avrà a che fare col bizzoso ed egocentrico chitarrista. Blackmore coglie l'occasione per liberarsi anche del bassista Roger Glover, rimpiazzato dal giovane Glenn Hughes. Ma cosa fare con il posto lasciato vacante da Gillan? Scartata l'idea di affidare le vocals allo stesso Hughes, si decide di puntare su qualcuno che possa incarnare appieno l'immagine del "frontman". Il prescelto per tale compito è lo sconosciuto David Coverdale (all'epoca commesso in un negozio di abbigliamento), classe 1951, che si ritrova improvvisamente catapultato nella "Band del momento".  La mossa è rischiosa, eppure questa nuova incarnazione dei Purple, nota come Mark III, supera ogni più rosea aspettativa. "Burn" pubblicato nel 1974 è un disco che non ha nulla da invidiare a lavori classici come "In Rock" e "Machine Head": il riff spettacolare della title track, il sofferente incedere blues di "Mistreated", le armonie vocali di "Might Just Take Your Life" ed il funk di "Sail Away" sono solo alcune delle perle di un album epocale che conquista subito le classifiche, ottenendo peraltro anche notevoli consensi dalla critica. Delude in parte le aspettative il successivo  "Stormbringer", ellepì decisamente più soft, smaccatamente orientato prevalentemente sulla black music tanto amata da Hughes. Tale svolta indurrà Blackmore a mollare il colpo, il quale da lì a poco cementerà una partnership vincente con Ronnie James Dio nei meravigliosi Rainbow. Con Tommy Bolin alla chitarra, il profondo porpora pubblicherà "Come Taste The Band", un lavoro non particolarmente apprezzato dallo zoccolo duro dei fans (vuoi per l'assenza delle scale neoclassiche del 'Man In Black', vuoi per le torride sonorità funk distanti anni luce dall'hard rock tradizionale) prima di prendersi una pausa che terminerà solo nell'84 con il ritorno della formazione Gillan/Blackmore/Glover/Lord/Paice. Ciononostante, per quanto di breve durata, l'impatto dato da Coverdale al gruppo è tutto tranne che trascurabile e, se non altro, sarà utile al cantante per capire quale strada intraprendere nell'immediato futuro: fuoriuscito dalle ceneri "porpora" un "serpente bianco" è pronto ad entrare nella storia del rock...

sabato 27 luglio 2013

CINEMA (METAL), PARTE I

I Bonfire non saranno uno dei gruppi tedeschi più noti, ma hanno vissuto un breve (brevissimo, quasi invisibile) periodo di fama nella seconda metà degli anni '80 grazie a questo pezzo, apparso nella colonna sonora del film "Sotto Shock" di Wes Craven. Se il lungometraggio andò maluccio certamente la colpa non fu loro, i quali furono anzi gli unici veri portatori di uno "shock": quello che subirono i fans dei KISS quando appresero che questo brano potente, melodico e davvero ben riuscito era stato scartato da Paul Stanley e Gene Simmons in quanto non ritenuto adatto ad un album del "Bacio". L'ennesimo errore (o orrore?) in casa KISS.

lunedì 22 luglio 2013

HYSTORY OF THE EAGLES (DVD)

Riassumendo: Siamo Don Henley e Glenn Frey, NOI abbiamo fondato gli Eagles e NOI ne siamo i leader, NOI abbiamo avuto successo da solisti anche negli anni '80 ed è grazie a NOI se la gente si ricorda degli Eagles: se hai idee musicali diverse (Bernie Leadon), sei un frignone (Randy Meisner) oppure -cito testualmente- sei "Uno stronzo", "Una testa di cazzo", un "Ingrato Figlio di Puttana" e "ti ho pagato per 7 anni" (Don Felder), quella è la porta, fuori dalle palle, tanto l'importate è che NOI facciamo ancora parte della band. Chiaro?

venerdì 19 luglio 2013

LUCIANO LIGABUE, PARTE III

Perchè "Sopravvissuti E Sopravviventi" non abbia raccolto il plauso del pubblico è un mistero... pieno com'è di spunti molteplici, tanto liricamente quanto nelle ritmiche, più rock rispetto a ciò che troveremo negli anni a venire.


sabato 13 luglio 2013

"FATTO!" "GIA' FATTOOOOO?" - PARTE I

Un goccio di Ted Nugent, una spruzzata di Jack Blades e un pizzico di Tommy Shaw et voilà: ecco uno degli ultimi supergruppi ad aver goduto dei plausi delle classifiche. Brevemente, dato che gli entusiasmi scemarono subito dopo la pubblicazione del secondo lavoro.

martedì 9 luglio 2013

LUCIANO LIGABUE, PARTE II

Non è uno dei brani più noti all'interno della produzione del rocker emiliano (che peraltro detesto amabilmente...togliamo pure amabilmente, va...) ma è tra i pochi in grado di non farmi storcere il naso, complice un testo ben scritto ed un gran bel assolo.

venerdì 5 luglio 2013

A VOLTE RITORNANO!!!

La notizia è oramai ufficiale: Jim Steinman contribuirà con alcuni pezzi al prossimo disco di Meat Loaf la cui uscita è prevista per settembre 2014. La partnership tra il songwriter e lo stazzato cantante ha sempre regalato emozioni (e fiumi di bei dollaroni!), ma dopo le ultime vicende giudiziarie che vedevano implicati i due riguardo all'uso del "brand" "Bat Out Of Hell" sembrava che le loro strade si fossero divise per sempre. Invece, eccoci di nuovo qui a parlare di una delle collaborazioni più riuscite di sempre in ambito rock. Per Meat Loaf sarebbe il modo migliore di chiudere una carriera quarantennale ed oramai in (fisiologica?) discesa. A questo punto incrociamo le dita e rimaniamo in attesa di ulteriori anticipazioni su quello che si candida ad essere uno dei più importanti "comeback" del prossimo anno.

martedì 2 luglio 2013

SINGING...IN THE SHOWER, PARTE III

Da qualche parte ricordo di aver letto qualcosa tipo: "Se volete sapere cosa fosse il 1986, basta ascoltare "Slippery When Wet" dei Bon Jovi". Come dargli torto? Più ancora del contemporaneo "The Final Countdown" degli Europe, questo lavoro raggruppa tutti gli stilemi del periodo, tra ballate zuccherose e brani (come questo) melodicamente perfetti nella loro semplicità.

sabato 29 giugno 2013

TOGLIAMO LA POLVERE DAL PERSONAL JUKE BOX, PARTE IV

HEART – ALONE (1987)

Scritta ed interpretata in origine dagli I-Ten sull'eccellente "Taking A Cold Look" uscito nel 1983, "Alone" raggiunse il successo quattro anni dopo nella versione registrata dalle sorelle Ann e Nancy Wilson, ossia le Heart. Inclusa nel meraviglioso e vendutissimo "Bad Animals", questa toccante ballata vanta un'intensità vocale davvero impeccabile da parte di Ann Wilson. Il brano acquisisce notevole spessore grazie ai sontuosi arrangiamenti di tastiere, amplificati da vibranti trame chitarristiche. Sfortunatamente ad acquisire spessore sarà anche il ventre della frontwoman, il cui precoce e disastroso decadimento fisico influirà non poco sulla carriera della band. Il successivo ed ottimo "Brigade" pubblicato nel 1990, che pur lasciava presagire un florido futuro, nella sostanza si è rivelato il canto del cigno di un gruppo oramai schiacciato dal peso della propria fama. Scusate il cinismo.

domenica 23 giugno 2013

LUCIANO LIGABUE, PARTE I

Sebbene nutra ben poca stima nei confronti di "colui-che-non-deve-essere-nominato-ma-porta-lo-stesso-nome-di-un-pittore-italiano-del-'900", devo ammettere con una necessaria dose di onestà intellettuale che nella sua carriera ultra ventennale, il cantautore emiliano qualcosa di buono l'ha pur fatto. A volte, come nel caso in questione, anche qualcosa di "più che buono".

mercoledì 19 giugno 2013

TOGLIAMO LA POLVERE DAL PERSONAL JUKE BOX, PARTE III

FATE- I CAN'T STAND LOSING YOU (1986)

Ve li ricordate gli oscuri e mefitici Mercyful Fate? Bene, dopo la pubblicazione di "Don't Break the Oath" gli attriti tra il frontman King Diamond ed il chitarrista Hank Shermann portarono ad una rottura insanabile. Il primo voleva proseguire l'oscuro intrapreso con la band madre, il secondo (probabilmente perché stufo di non riuscire a pagare le bollette) spingeva verso una direzione decisamente più commerciale. Sciolto il progetto, il Re intraprese una fortunata carriera solista, mentre il secondo decise di passare dal parrucchiere per rifarsi la cotonatura, sfoggiando una mise improponibile fatta di vestiti colorati e sguardi ammiccanti. Nacque così il progetto Fate, che fallì l'obiettivo di conquistare le classifiche mainstream. Peccato, perché il secondo album "A Matter Of Attitude" è un concentrato di melodie sgargianti almeno quanto gli abiti, che a posteriori si rivela un piccolo gioiello AOR. La traccia in questione è forse il pinnacolo del disco, impostata su un motore ritmico incalzante sorretto da uno sfavillante gioco di tastiere che ha del miracoloso, il brano decolla grazie ad un chorus di indubbia efficacia e ad un solo di keys che è una delle più belle pagine dell'hard rock cromato degli eighties.




domenica 16 giugno 2013

SINGING...IN THE SHOWER, PARTE II

Pubblicato nel 1988 e prodotto da quel geniaccio di Bob Ezrin, "In The Spirit Of Things" è senza dubbio uno dei migliori lavori dei Kansas, sebbene tra i meno considerati all'interno della loro quasi quarantennale carriera, ideale crocevia tra le tematiche storiche e concettuali dei Seventies e la ricerca della melodia di facile presa, tipica del decennio in corso. "One Big Sky", a tal proposito, è probabilmente il pezzo dal chorus più coinvolgente dell'intero album... assolutamente irresistibile nella sua semplicità!


mercoledì 12 giugno 2013

TOGLIAMO LA POLVERE DAL PERSONAL JUKE BOX, PARTE II

ALDO NOVA – TONITE (LIFT ME UP) (1985)

Lo sciroppo d'acero non è l'unica dolcezza che il Canada ci ha proposto. Assieme a Brian Adams, Aldo Nova negli anni'80 è stato uno degli ambasciatori del 'canadian rock' nel mondo. Il primo omonimo album datato 1982, ottenne un relativo successo, immediatamente vanificato dal flop commerciale del successivo e meraviglioso "Subject". Nel disperato tentativo di riconquistare le posizioni perse, il terzo "Twitch" contiene tutti gli ingredienti giusti per conquistare le classifiche di mezzo mondo, ma anche in questa occasione qualcosa è andato storto, facendo precipitare il disco nei bassifondi delle charts. Ed è un peccato, perché  un pezzo come "Tonite (Lift Me Up)" vale da solo il prezzo del biglietto. La struttura del brano è molto lineare e canonica, ma viene impreziosita da una squisita armonia di tastiere e da linee vocali di facile presa. Ottimo il guitar solo che irrompe come un fulmine a ciel sereno, mostrando le indubbie qualità tecniche di Nova. Paradossalmente, il musicista ottenne un ottimo successo quando ritiratosi mestamente dalle scene, si reinventò come songwriter di successo per artisti come la conterranea Celin Dion. Ovvero zucchero su zucchero.

domenica 9 giugno 2013

NO MORE HEROES

I Joy Division hanno inciso alla fine degli anni'70 "Unknown Pleasures" e "Closer": due dischi che li hanno consacrati alla storia del post punk (concetto che ingloba in maniera semplicistica, ma efficace, tutti i gruppi nati a seguito della rivoluzione o involuzione generata dal punk, appunto), nonostante emanassero un sound terribilmente rantolante, cupo e minimalista. Lo stralunato leader Ian Curtis denotava palesi limiti sia a livello tecnico (è sufficiente ascoltare "New Dawn Fades" per rendersene conto) che espressivo (basta scovare qualche performance live su You Tube). La sua morte prematura, analogamente a quanto è avvenuto 15 anni più tardi con la morte di Kurt Cobain, ha consegnato inevitabilmente al Mito un personaggio di opinabile spessore artistico.

martedì 4 giugno 2013

FLEETWOOD MAC - DALLE STALLE ALLE STELLE, PARTE IV...

"Mirage" del 1982 vede il ritorno ad un songwriting maggiormente in linea con le aspettative del pubblico, mentre il successivo "Tango In The Night" vira oramai definitivamente verso un pop rock di facile ascolto, premiato dalle classifiche ben oltre l'effettiva qualità del prodotto. Con 12 milioni di copie piazzate rimane la seconda release di maggior successo della band, ma i rapporti interni sono oramai compromessi e Buckingham se ne va prima dell'inizio del tour, salvo ritornare negli anni '90 per una reunion votata più all'autocelebrazione che a seri intenti artistici.

sabato 1 giugno 2013

TOGLIAMO LA POLVERE DAL PERSONAL JUKE BOX, PARTE I

Le menti perverse dietro a questo blog per una volta hanno deciso di rendervi la vita più facile, senza farvi necessariamente inorridire ripescando alcune oscenità del passato. In questo capitolo affrontiamo alcuni dei pezzi che maggiormente hanno segnato la nostra crescita musicale. Si parte con...

URGENT – RUNNING BACK (1984)

Certamente, gli Urgent non sono tra i gruppi più celebri dell'epoca, nè tra quelli dalla carriera più lunga, giacchè si sono resi autori di due soli album, prima di sprofondare nel dimenticatoio. Gli anni erano quelli giusti, il look pure (si guardi la copertina dell'album), il videoclip si manteneva sugli  standard dell'epoca (ovvero raccapriccianti), ma qualcosa evidentemente non ha funzionato. Benediciamo le label che fanno riemergere dagli abissi del tempo alcuni capolavori che meritano di essere riscoperti ed ascoltati fino allo sfinimento. E' il caso di "Cast The First Stone", album di debutto della suddetta band americana che ci regala un tourbillon di emozioni fin dalla prima magniloquente traccia. "Running Back", introdotta da una cascata di tasti d'avorio, ci rimanda ad un immaginario composto da sfarzose luci al neon, tonnellate di lacca e fiumi di Rimmel, dove la melodia regna sovrana. Punto di forza del pezzo, sono le meravigliose armonie vocali puntellate da giochi chitarristici iper riverberati, resi ancora più efficaci dal suono hi-tech della batteria. Stupefacente, il sovrapporsi del doppio chrous che ricama magniloquenti arazzi nella parte che segue il guitar solo. Da antologia!
   

lunedì 27 maggio 2013

FLEETWOOD MAC - DALLE STALLE ALLE STELLE, PARTE III...

Con grande sorpresa da parte dei fans e notevole irritazione della casa discografica, per il seguente "Tusk" la band si distacca in buona parte da quanto realizzato nei due precedenti lavori e, spinta da un sempre più dispotico Buckingham, si allarga a sperimentazioni che lasciano molti ascoltatori a bocca aperta. Costato una fortuna, e registrato in un turbinio di cocaina ed alcol, il disco non viene baciato da un riscontro commerciale pari a quello del diretto predecessore, anche a causa dell'elevato prezzo di vendita, trattandosi di un album doppio. D'altro canto, "Tusk" rimane forse l'ultimo lavoro del gruppo dotato di un'anima non votata esclusivamente alla ricerca del facile successo. Nota curiosa: il titolo dell'album, traducibile letteralmente con "Zanna" è uno slang che sta ad indicare l'organo riproduttivo maschile. Pare che Stevie Nicks abbia minacciato di lasciare il gruppo se non fosse stato cambiato nome al disco, ma alla fine Buckingham la ebbe vinta e Stevie rientrò dalla sua decisione.

venerdì 24 maggio 2013

GRIND ZERO - "FORCEFUL DISPLACEMENT"

I Grind Zero, autentica rivelazione in ambito death thrash metal già di supporto dal vivo a mostri sacri del calibro di Entombed e Possessed, hanno pubblicato il lyrics video di "War for War" - brano estratto dal promo CD "Forceful Displacement".
Di seguito trovate i contatti della band milanese:

martedì 21 maggio 2013

RAY MANZAREK (1939-2013)

Eclissato dalla fama (tanto in vita, quanto post-mortem) del cantante della sua band, Ray Manzarek ha raccolto meno allori di quanti glie ne spettassero e non è mai riuscito a staccarsi di dosso l'etichetta di "Ah si, quello che suonava con Jim Morrison nei The Doors!". Ora se ne è andato anche lui...

sabato 18 maggio 2013

FLEETWOOD MAC - DALLE STALLE ALLE STELLE, PARTE II

Dare un seguito ad un successo della portata del "White Album" pare impossibile, ma la band riesce nell'impensabile e con "Rumours" pubblica un colosso che la consegna alla storia. Disco dalla genesi assai difficoltosa, a causa di una serie di screzi sentimentali tra i componenti del gruppo, "Rumours" ottiene un risultato senza precedenti che lo rende tuttora uno degli album più venduti di sempre, con oltre quaranta milioni di pezzi smerciati. E' un trionfo, ma gli equilibri interni si fanno sempre più precari e Buckingham, conscio che il successo sia in buona parte merito suo, inizia a prendere in mano le redini del gruppo. Curiosità : "The Chain", nel suo break centrale, contiene probabilmente una delle linee di basso più celebri della storia del rock.

mercoledì 15 maggio 2013

PARLANDO DI GRANDI BAND E VIDEOCLIP ORRENDI

Il 1985 non è stato un anno certamente da tramandare ai posteri per i KISS. I quattro (anzi Gene Simmons, Paul Stanley e i due ottimi gregari Bruce Kulick ed il compianto Eric Carr) oramai lontani anni luce dai trionfi degli anni' 70, cercavano di portare a casa la pagnotta, reinventandosi (male) nelle vesti di una band glam metal. "Asylum" dal punto di vista estetico, rappresenta il punto più basso (per usare un eufemismo) mai toccato dai Nostri. Presentato da una front cover raccapricciante, il disco se ascoltato ad occhi chiusi non è neanche tanto male, ma il look del gruppo è oltremodo eccessivo anche per il periodo: cotonature improponibili (nel caso di Simmons, è una parrucca agghiacciante), accappatoi di lustrini, petti villosi, rimmel, mascara, guanti fosforescenti ed il solito corollario di donnine in abiti discinti rendono "Who Wants To Be Lonely" una preziosa testimonianza di quanto è andato perduto - fortunatamente - di quel periodo. Si sconsiglia la visione dopo cena o se soffrite di disturbi gastrointestinali. In questo caso Raised On Melodies non si assume ALCUNA responsabilità.

domenica 12 maggio 2013

FLEETWOOD MAC - DALLE STALLE ALLE STELLE, PARTE I

Nel 1974 i Fleetwood Mac sono allo sbando; nelle fila del gruppo è oramai un viavai di musicisti che non riescono a risollevare le sorti di dischi destinati alle zone basse delle classifiche. Quando il prepensionamento pare all'orizzonte accade il miracolo: Mick Fleetwood ingaggia il giovane chitarrista Lindsey Buckingham e la sua compagna dell'epoca Stevie Nicks, reduci da un fallimentare progetto musicale (Buckingham / Nicks, un solo disco all'attivo, pubblicato nel '73). Con loro i Mac nel 1975 pubblicano l'omonimo "Fleetwood Mac" (noto anche come "White Album", dal colore dominante sulla copertina). Grazie ad una serie di singoli di successo, l'album vola alto nelle classifiche, vendendo cinque milioni di copie, aprendo così alla band le porte del mercato americano.

giovedì 2 maggio 2013

ALTRE VOCI, PARTE IV

Non sempre la sostituzione del proprio frontman porta a risultati (commerciali o qualitativi) negativi. Nel caso degli AC/DC il (forzato, vista la morte di Bon Scott) cambio di vocalist ha portato ad un successo strabiliante come "Back In Black", album del 1980 che con i suoi oltre 40 milioni di copie vendute è il best seller assoluto in campo hard rock. Brian Johnson (ex Geordie) con il suo marcato tono vocale ha caratterizzato tutta la produzione della band dell'ultimo trentennio, al punto da venire considerato dalla maggior parte dei fans IL cantante degli AC/DC. Verrebbe invero da chiedersi cosa sarebbe stato del gruppo se Bon non avesse stretto la bottiglia con la stessa foga con cui teneva il microfono ma, ne siamo consapevoli... la storia non si fa con i "Se"...

lunedì 29 aprile 2013

SOBRIETA' E COMPOSTEZZA, PARTE III

Già chiamarsi W.A.S.P. (We Are Sexual Perverts) è un buon biglietto da visita se l'idea è quella di farsi notare. Se a ciò aggiungiamo un contorno di donnine discinte, litri di sangue finto, pelle, make up ed un singolo d'esordio intitolato "Animal (Fuck Like A Beast"...beh, difficile passare inosservati.

giovedì 25 aprile 2013

LUCI AL TRAMONTO, PARTE III

Negli ultimi due anni della sua vita, Freddie si era allontanato dalle luci della ribalta. Il suo fisico, oramai debilitato dalla malattia del secolo (l'AIDS), aveva portato la stampa ad una serie di speculazioni su quelle che fossero le sue reali condizioni di salute. Speculazioni che, di lì a poco, si sarebbero rivelate tristemente esatte. Conscio di non avere molto tempo a disposizione, Mercury si gettò con tutta la (poca) forza rimastagli nel lavoro. Pubblicato nel febbraio 1991, "Innuendo" è un disco stupefacentemente buono, se si considera il percorso discografico del gruppo nel decennio precedente e, sin dalla candida copertina, fa coppia con "A Night At The Opera" tra i gioielli più preziosi sulla corona della Regina. Sfortunatamente rimase l'ultimo lavoro pubblicato dai Queen con Freddie in vita: nel novembre dello stesso anno il cantante avrebbe infatti perso la sua battaglia contro la terribile malattia. In realtà, Mercury aveva già messo mano a numerosi brani che vedranno la luce solo quattro anni dopo nel "postumo" - e dal titolo di pessimo gusto -"Made In Heaven". Null'altro che una tappa superflua (e neppure l'unica) lungo la marcia trionfale della Regina.

lunedì 22 aprile 2013

SOBRIETA' E COMPOSTEZZA, PARTE II

Con un look degno di accompagnatrici di quinta (o sesta, o settima) categoria accompagnato da una grinta fuori dal comune, i Twisted Sister hanno goduto della luce dei riflettori per un brevissimo lasso di tempo ma hanno lasciato il segno, grazie ad una serie di video coloratissimi e di album deliziosamente grezzi eppure brillantemente commerciali. Paradossalmente l'ammorbidimento del sound a partire dalla metà degli anni '80 ha avuto l'effetto opposto rispetto alle aspettative ed ha allontanato la band dal pubblico lasciandola -letteralmente- in mezzo ad una strada. Proprio da dove era partita.

venerdì 19 aprile 2013

EHI, MA IO LO CONOSCO QUEL TIPO, PARTE II

Nel 1968 i Jethro Tull vennero invitati a partecipare con altri gruppi al "Rock And Roll Circus", evento televisivo organizzato dai Rolling Stones, che prevedeva l'esibizione degli artisti in una sorta di tendone da circo. Gli Stones decisero poi di non pubblicare il relativo album, poiché ritennero di essere stati messi in ombra dall'infuocata performance degli Who e, di fatto, il video con la relativa colonna sonora vide la luce solo nel 1996. Quello che ci interessa maggiormente, però, riguarda l'esibizione dei Tull, da poco orfani del chitarrista Mick Abrahams. Come sostituto venne preso un giovane baffuto che aveva appena lasciato la band di cui faceva parte, gli Earth. Per risparmiare sul tempo per le prove, il gruppo si limitò a suonare in playback ed il nuovo arrivato non fece altro che mimare quanto era stato registrato dal suo predecessore. Non ci volle molto tuttavia perché egli, colpito dall'aria pesante che si respirava all'interno dei Jethro Tull (già all'epoca una creatura completamente nelle mani di Ian Anderson), decidesse di fare marcia indietro e ritornare dai suoi vecchi compagni. Questo "figliol prodigo" si chiama Tony Iommi e, con Geezer Butler, Bill Ward e Ozzy Osbourne nel giro di poco tempo avrebbe stravolto la storia del rock con i Black Sabbath.


lunedì 15 aprile 2013

SOBRIETA' E COMPOSTEZZA, PARTE I

Leader dei sulfurei Mercyful Fate e autore in proprio di una serie di album solisti, il King Diamond è stato tanto nell'immagine (mooolto KISS - Style) che nelle tematiche dei brani una delle colonne portanti dell'horror rock. Celebre per il suo tipico falsetto, dopo un breve periodo lontano dalle scene, dovuto a problemi di salute, è recentemente tornato a farsi sentire...nell'attesa di tormentare di nuovi i sogni dei tanti fans. Lunga vita al Re.


venerdì 12 aprile 2013

IL PERSONAGGIO: DAVID BYRON

Per uno strano scherzo del destino, a differenza di quanto avvenuto a tanti blasonati colleghi, nemmeno la prematura morte, in pieno "rock'n'roll style", è riuscita a dare al carismatico David Byron lo spazio e la visibilità, per quanto postuma, che si meriterebbe. Frontman della formazione classica degli Uriah Heep dall'esordio del 1970 sino alla metà del decennio, ha con essi pubblicato una serie di dischi che rientrano appieno nello status di classici dell'hard rock (con venature progressive) inglese. Da "Very 'Eavy Very Umble", passando attraverso "Look At Yourself" e "The Magician's Birthday" il gruppo si è costruito una reputazione tale da affiancarlo a Deep Purple, Led Zeppelin, Who e Black Sabbath in una ipotetica "Hall Of Fame" del rock britannico del decennio. Screzi con il tastierista Ken Hensley (come disse in seguito quest'ultimo il discorso fu: "Scegliete, o lui o me!") portarono nel 1976 all'estromissione di Byron dalla band, primo passo verso un lento ma inesorabile declino, costellato da fallimentari progetti musicali e da un orgoglio tale da indurlo a rifiutare persino il reintegro nella formazione nel 1981, quando oramai era chiaro che la sua carriera solista non avrebbe portato da nessuna parte. Perso nei ricordi della gloria che fu e nell'incubo di un misero presente in cui non si riconosceva, David si spense quattro anni dopo per un attacco epilettico aggravato dall'ormai costante abuso di alcolici. Ci piace immaginarlo lassù, tornato ad essere ciò che si era considerato per tutta la vita: una stella.