lunedì 28 novembre 2011

Ma come ti vesti(vi)?

Ognuno di noi ha delle foto di cui si vergogna, per come era pettinato o per gli abiti che indossava. Generalmente vengono tenute ben nascoste dentro i cassetti, se non addirittura eliminate in modo che nessuno possa più vederle, rinnovando il nostro imbarazzo. I protagonisti di questa rubrica, invece, non potranno mai sfuggire a tali ricordi del loro passato (ed all'ilarità che generano), poichè tali immagini appaiono sulle copertine dei loro dischi o su alcune foto promozionali. Ecco a voi una galleria di orrori in puro stile 80s:
Vinnie Vincent
Vinnie ha vissuto un breve periodo di popolarità come chitarrista dei Kiss tra l'82 e l'83, prima che il suo ego smisurato lo portasse verso altri lidi (leggi: lo facesse buttare fuori a calci). Nel 1986  pubblica il suo primo disco con la Vinnie Vincent Invasion e per l'occasione ci “delizia” con un look terrificante.
(Vinnie Vincent, 1986)
Gene Simmons
Gene è lo storico bassista-vampiro/demone dei KISS. Dopo aver abbandonato il caratteristico make-up nel 1983  deve aver avuto non pochi problemi a trovare il giusto look. Sicuramente quello che ha adottato in occasione del disco “Asylum” non è stato tra i più azzeccati...
(Gene Simmons, 1985)


Ozzy Osbourne
Ozzy, dopo essersi lasciato alla spalle i Black Sabbath, ha inaugurato una carriera solista di grande successo. Peccato che altrettanto successo non l'abbia avuto nella scelta della costumista e del parrucchiere.

(Ozzy Osbourne, 1986)



Robin McAuley


Robin ha collaborato a partire dal 1987 con il chitarrista Michael Schenker che per l'occasione ha ribattezzato il suo Michael Schenker Group in McAuley Schenker Group, in modo da salvare l'acronimo MSG. Sfortunatamente quello che non si è salvato è  il buon gusto.


(Robin McAuley, 1987)

Kevin Du Brow
Kevin è stato lo storico frontman dei Quiet Riot. Di primo acchito questa foto non è peggio di tante altre del periodo. Quello che colpisce è sicuramente la pettinatura. Anche perchè fino a due anni prima Kevin  i suoi capelli li chiamava per nome. Tutti e 10. A meno che il tour dei Quiet Riot non abbia fatto tappa pure a Lourdes un legittimo sospetto lo iniziamo ad avere...
(Kevin Du Brow, 1986)

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