domenica 31 agosto 2014

FUNNY ROCK FILES: BRYAN ADAMS PRENDE UNA CHIARA "POSIZIONE"...


"Summer Of '69" è indubbiamente uno dei brani più noti pubblicati da Bryan Adams. Pare che il testo sia un ricordo nostalgico dei bei tempi andati, quindi in molti hanno dato per scontato che il "'69" si riferisca all'anno 1969. Bene: non è così! Bryan è nato nel 1959, dunque nel 1969 il frontman canadese avrebbe avuto solo dieci anni... decisamente pochi per essere il portatore dei ricordi espressi dalla canzone. Ma allora non vorrete forse dirmi che il "'69" si riferisca a...quello? Esatto! Il protagonista ha dichiarato che la canzone è "senza tempo" perché parla dell'amore e dell'estate. Il "'69" non è altro che la nota posizione del kamasutra. Che simpaticone questo Bryan!

mercoledì 27 agosto 2014

WTF???


Pensi agli Slade e ti viene in mente quella band dal look altamente improbabile, che nei primi anni '70 mise a soqquadro le classifiche inglesi, con una serie di singoli divenuti pietre miliari della scena "glam". Poi vai ad ascoltare cosa proponevano all'inizio della decade successiva e trovi un brano che inizia come se fosse un pezzo degli Styx dell'epoca d'oro (!) e prosegue con un riff che pare (e forse, a ben vedere, è) rubato ai Sex Pistols (!!). Se non sono sorprese queste...

venerdì 22 agosto 2014

L'ENNESIMO (TRISTE) CAMBIO DELLA GUARDIA...


Se non sei biondo scordati di diventare il chitarrista degli Whitesnake. Se non sono "cliches" da vecchie band in attesa di rottamazione questi...

domenica 17 agosto 2014

QUASI UN BACIO D'ADDIO... (1980-1983)


Al momento della pubblicazione di "Unmasked", a lampeggiare ben più del loro celebre logo è la scritta "venduti!" sulla fronte dei membri del gruppo: i fans "storici" boicottano in pieno il nuovo lavoro, accusato di essere troppo commerciale e la band, trovato in Eric Carr un sostituto al "catman" Peter Criss, cerca un nuovo mercato in Europa e, soprattutto, in Australia. L'accoglienza riservata al "bacio" in tale nazione va al di là di ogni aspettativa e i concerti in stadi stracolmi fanno temporaneamente dimenticare ai quattro la debacle statunitense. Terminato il tour, tuttavia, i nodi vengono al pettine: il gruppo vuole da un lato riconquistare i fan perduti, dall'altro accattivarsi anche le simpatie della critica, da sempre piuttosto incline a considerare i KISS poco più di un fenomeno da baraccone che nasconde dietro al trucco, i costumi e gli effetti speciali la totale mancanza di talento compositivo. Richiamato dietro il banco di regia Bob Ezrin, che già aveva collaborato a "Destroyer" nel 1976, la band si mette al lavoro su quello che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere il disco della definitiva consacrazione, ma si rivelerà nei fatti un disastro colossale. Il concept-album "Music From: The Elder", nato come colonna sonora per un film mai realizzato, vede il gruppo abbandonare le sonorità pop degli ultimi lavori, in favore di un "mood" dai tratti epici e fantasy, cui si accompagnano brani maggiormente radiofonici come ad esempio il singolo "I". Sebbene nel complesso il disco non sia affatto male ed anzi abbia molte frecce al suo arco, il responso commerciale è del tutto fallimentare, al punto che ogni progetto per un tour promozionale viene abbandonato. Persino la speranza di una calda accoglienza da parte dei critici viene smentita e questi, semmai, alzano i calici in un brindisi a (quella che credono sia) la fine della band! Come se non bastasse, Ace Frehley, trovatosi in posizione di subordinarietà dopo la fuoriuscita di Criss, non nasconde la sua totale insoddisfazione dei confronti dell'album e affonda i dispiaceri nella bottiglia, costringendo addirittura il gruppo ad esibirsi in trio nel corso di una apparizione televisiva. La situazione è un disastro su tutti i fronti e solo la tenacia di Gene Simmons e Paul Stanley evita che si ponga la parola fine alla storia dei KISS: il gruppo si rimette in pista, fa un passo (anzi, due!) indietro ed inizia a lavorare ad un disco dai tratti marcatamente hard rock ma è chiaro come Ace oramai sia fuori dalla partita. Sebbene lo si trovi sulla copertina di "Creatures Of The Night" e nelle apparizioni televisive per promuoverlo, il chitarrista non ha suonato una sola nota sul nuovo album e, come già avvenuto con Peter Criss per "Unmasked", la sua presenza è solo di facciata. Le speranze di riconquistare le posizione perdute vengono messe duramente alla prova dal riscontro di vendite dell'lp, di poco superiori a quelle del predecessore, ma questa volta si decide di organizzare comunque un tour, nel corso del quale fa la comparsa, come sostituto di Frehley, Vinnie Vincent, il "ghost guitarist" di "Creatures". Il tour americano, che coincide con il decennale del gruppo, è null'altro che una lunga agonia fatta di concerti in arene semideserte, ma a risollevare il morale dei quattro giunge la richiesta di esibirsi in Sud America per una serie di concerti che ha il suo apice in una data allo stadio Maracanà, pieno all'inverosimile. Rientrati negli States, i KISS sanno che è ora di dare un taglio al passato e optano per l'abbandono del trucco e dei costumi di scena, mossa che se da un lato scontenterà molti, dall'altro permetterà alla band di rimettersi al pari dei tanti colleghi / rivali emersi negli ultimi anni. Nel settembre del 1983 la band appare per la prima volta "a viso scoperto" davanti alle telecamere di MTV per promuovere il disco "Lick It Up": è la fine di un'era e l'inizio di un periodo che sarà ricco di soddisfazioni commerciali ma non privo di ostacoli.

mercoledì 13 agosto 2014

... E SE FOSSE ANDATA COSI'?, PARTE II


Nel 1982 Ace Frehley oramai era fuori dai KISS (anche se i fans lo avrebbero saputo solo molto tempo dopo) e quindi il gruppo si mise alla ricerca di un rimpiazzo. Tra i numerosi chitarristi interessati al posto c'era persino Eddie Van Halen, che si presentò da Gene Simmons confessandogli di voler abbandonare la sua band, a causa dei conflitti insanabili con David Lee Roth e chiedendo al bassista di potersi unire al "Bacio". Simmons riuscì a far cambiare idea al poliedrico musicista ed il posto vacante andò infine a Vinnie Vincent. Eddie da parte sua avrebbe risolto i problemi con Roth nel giro di tre anni, quando quest'ultimo decise di lasciare i Van Halen per imbarcarsi in una carriera solista.   

sabato 9 agosto 2014

... E SE FOSSE ANDATA COSI'?, PARTE I


Terminato il tour di supporto a "Drama", gli Yes si seprarono nel 1981. Chris Squire e Alan White contattarono Jimmy Page per lavorare ad un nuovo progetto e quando anche Robert Plant sembrò interessato alla cosa, si iniziò a parlare degli XYZ (ex Yes Zeppelin) come del più grande "super gruppo" in circolazione. Dopo alcune prove, tuttavia, la faccenda sfumò. Plant si dedicò ad una carriera solista, Page rimase per un pò in disparte, mentre White e Squire rimisero in piedi una nuova versione degli Yes (inizialmente denominata Cinema), centrando di lì a poco il più grande successo della loro carriera con la smash hit "Owner Of A Lonely Heart".

mercoledì 6 agosto 2014

QUANDO L' "AEROFABBRO" PRESE IL VOLO


E' il 1973 quando Steven Tyler, Joe Perry, Brad Whitford, Joey Kramer e Tom Hamilton irrompono sulle scene con il primo album, l'omonimo "Aerosmith", gettando il seme di una carriera destinata a renderli una delle band rock di maggior successo di sempre (oltre 150 milioni i dischi venduti ad oggi, e scusate se è poco!). Tanto il debutto quanto il successivo "Get Your Wings" del 1974 ottengono inizialmente tiepidi riscontri, sebbene contengano brani destinati a divenire veri classici del repertorio del gruppo, quali la ballata "Dream On" e la ripresa di "Train Kept-A-Rollin". E' la seguente tripletta di lavori quella che li vede (finalmente) raggiungere il successo di massa: "Toys In The Attic", "Rocks" e "Draw The Line", tra il '75 ed il '77 li trasformano in quella che è forse la più grande rock band americana del decennio, con milioni di copie smerciate e tour in stadi stracolmi. "Sweet Emotion", "Walk This Way", "Back In The Saddle", "Rats In The Cellar" sono solo alcuni dei brani che li consegnano alla storia del rock, ma gli stravizi alcolici e, soprattutto, "chimici" lasciano il segno e contribuiscono alla crisi che, a fine decennio, porta all'abbandono di Perry, con conseguente appannamento di vendite ed immagine. Sembrerebbe la fine, ma con la metà della decade successiva il gruppo riesce nel più grande ed inaspettato miracolo possibile nel music businness: la resurrezione. Poco altro da aggiungere: una leggenda.