mercoledì 30 aprile 2014

PAESAGGI INASPETTATI LUNGO LA STRADA

Per molti ascoltatori casuali Elton John è l'imbolsito interprete di struggenti ballate al pianoforte adatte come sottofondo per un tè con le amiche la domenica pomeriggio. Giusto, ma sbagliato allo stesso tempo, perchè andando a fondo nella sterminata discografia del cantante inglese si possono fare scoperte interessanti e, per certi versi, sconvolgenti. Si prenda ad esempio l'album "Goodbye Yellow Brick Road" del 1973, da più parti considerato l'apice compositivo dell'accoppiata Elton John / Bernie Taupin, disco che accanto a pezzi che incarnano perfettamente quanto detto sopra ("Candle In The Wind" e la splendida title track, ad esempio) mostra una grande versatilità stilistica in grado di avvicinare il singer a sonorità che non pare azzardato definire "progressive". Basti ascoltare l'opener "Funeral For A Friend / Love Lies Bleeding",brano non a caso coverizzato anche dai Dream Theater e che possiede tutta la malinconica magniloquenza caratteristica del prog di stampo inglese. Accanto a ciò non mancano pezzi maggiormente corposi e movimentati come la sguaiata (é proprio il caso di dirlo) "Saturday Night's Allright For Fighting" che ci consegna un Elton anni luce distante dall'immagine composta e patinata che ne abbiamo oggi. Un album da riscoprire. Ah, quanto zucchero nel tè?

domenica 27 aprile 2014

MERAVIGLIOSAMENTE 60'S

Il primo trittico di lavori dei Deep Purple, con ancora alla voce Rod Evans, soffre indiscutibilmente il confronto in quanto a popolarità con la successiva fase che vedrà Ian Gillan dietro al microfono ma non è privo di spunti interessanti, per quanto legati maggiormente ad un sound che alterna fasi psichedeliche ad altre proto-progressive. La cover di "Hush" darà al gruppo una grande popolarità negli Stati Uniti, oltre a rimanere un punto fisso delle esibizioni live degli anni a venire, ma anche altri brani non sono privi di fascino, come questa rivisitazione "rallentata" del classico "Help" dei The Beatles, che già mostra l'impareggiabile gusto di Jon Lord alle tastiere. Dischi da riscoprire per chi li considera ancora solo "Quelli di Smoke On The Water".

martedì 22 aprile 2014

IL PRIMO "BACIO" NON SI SCORDA MAI! (1974-1979)


Quando all'inizio del 1974 fa la sua comparsa nei negozi l'omonimo debutto dei KISS sono in pochi a scaldarsi: nonostante un'immagine accattivante (per quanto lontanissima dagli standard dell'epoca) ed un lotto di brani notevoli, il progetto stenta a decollare. Chi però ha l'occasione di vedere il quartetto in azione su di un palco si rende conto che il gruppo ha un potenziale enorme. Ciò getta le basi per la nascita di un fedelissimo stuolo di fans (poi noto come KISS Army) che sopravvive tuttora e supporta la band ...o ciò che -tristemente- ne rimane oggi. Anche il secondo lavoro, "Hotter Than Hell", uscito sempre nel '74, non fa gridare al miracolo dal punto di vista delle vendite e quando pure il terzo "Dressed To Kill" dell'anno successivo raccoglie consensi solo discreti sono in molti a pensare che la corsa verso il successo dei quattro newyorkesi sia destinata ad una brusca fermata. In tale ottica, la pubblicazione del doppio "Alive" viene dai più considerata un azzardo: come può un gruppo che non riesce a fare successo con dischi da studio pensare di alzare le proprie quotazioni con un lavoro registrato dal vivo e per lo più doppio, quindi maggiormente costoso? Invece, proprio per le motivazioni cui si faceva riferimento poco sopra, i fan che accorrono in massa alle esibizioni della band non si fanno scappare l'occasione di acquistare il disco, sorta di "souvenir" delle infuocate esibizioni del "Bacio". L'album conquista rapidamente le classifiche, fa guadagnare ai Kiss i primi dischi d'oro e di platino e con gli anni diviene un vero e proprio monumento all'hard rock statunitense dei 70s. La versione dal vivo di "Rock'n'Roll All Nite" (in origine su "Dressed To Kill") diviene il primo singolo della band ad essere regolarmente passato in radio e rimane tuttora parte immancabile nelle setlist live. Se ottenere il successo si è rivelata cosa difficoltosa, mantenerlo non lo è di meno e "Destroyer" del 1976 cerca di farlo nel modo più improbabile: stravolgendo lo stile del gruppo ed arricchendolo di parti orchestrali. In principio la reazione è tiepida, ma quando qualche disc-jokey inizia a trasmettere in radio la ballata "Beth" (b-side del singolo "Detroit Rock City") le vendite si impennano e con esse la popolarità dei quattro. Da qui in avanti la strada si farà in discesa e sarà lastricata (letteralmente) d'oro. "Rock'N'Roll Over" vede i quattro fare un'inversione di marcia dal punto di vista stilistico,tornando in linea con la prima produzione e li conferma come vere star del panorama musicale dell'epoca al punto che il successivo "Love Gun" del 1977 è disco di platino con le sole prenotazioni. Un secondo lavoro dal vivo (anche se i ritocchi in studio sono numerosi), intitolato "Alive II" corona questa fase della carriera dei KISS con l'ennesima pioggia di dischi d'oro e fa da preludio alla successiva mossa: la pubblicazione in contemporanea dei quattro dischi solisti dei membri della band, operazione mai tentata in precedenza, è il chiaro segnale di come il gruppo inizi a perdere il contatto con la realtà, convinto di poter vendere qualsiasi cosa porti il proprio marchio in copertina, a discapito di una qualità del prodotto finale che inizia a mostrare segni di logoramento. Internamente la situazione si fa critica con una netta spaccatura in due che vede contrapposta la "sobria" coppia Simmons / Stanley a quella Criss / Frehley, entrambi prede di stravizi alcolici e chimici che li rendono vere mine vaganti. Quando la band entra in studio per dare un seguito a "Love Gun" la bilancia pesa prepotentemente dalla parte dei primi due, al punto che Criss viene quasi del tutto escluso dalla lavorazione e sostituito da un session man. Il risultato, "Dynasty" del 1979, consegna alle classifiche il tormentone "I Was Made For Lovin' You" ma dal vivo la magia è sparita, schiacciata da stage set hollywoodiani, costumi che sfiorano il ridicolo e performances del tutto asettiche e prive di quel "fuoco sacro" che solo pochi anni prima li aveva resi "the hottest band in the world". L'estromissione definitiva di Criss, tenuta nascosta per mesi per "questioni di immagine" sembrerebbe il primo chiodo sulla bara di un sogno che, partito dalle cantine di New York, è finito schiacciato dal peso di un inaspettato e mastodontico successo. Appunto, sembrerebbe: Gene Simmons e Paul Stanley hanno ben altre idee per la testa, nessuna delle quali contempla la frase "fine della corsa".

lunedì 21 aprile 2014

RIFLESSIONI CASUALI, PARTE II


Catalogazione dei libri per "genere letterario". Sulla carta: una cazzata. Nella realtà: oddio questo dove lo metto? Stephenie Meyer (quella di Twilight) che roba è? "Horror" neanche a parlarne o rischio che Stephen King e Clive Barker mi tolgano il saluto..."Fantasy"? Qualcuno si è sbilanciato in un "Gotico Moderno". E vogliamo parlare di quel simpaticone di James Patterson che al momento ha libri in "Thriller", "Avventura", "Fantascienza" e persino "Rosa"?

sabato 19 aprile 2014

HIT MANCATA?

"Does Anybody Really Fall In Love Anymore" avrebbe dovuto comparire su "New Jersey" dei Bon Jovi, ma all'ultimo momento si decise di scartarla. Verrà inclusa su "Heart Of Stone" di Cher (all'epoca fidanzata con Richie Sambora) e su "Saints And Sinners" di Kane Roberts. Eppure sono convinto che, con i dovuti ritocchi, avrebbe fatto un figurone su un disco dei Bon Jovi...

martedì 15 aprile 2014

COVER ALBUM PRIMA E DOPO LA CENSURA, PARTE VI


"Che cesso di copertina!" Queste devono essere state le parole con cui venne accolta la release del seminale "Beggars Banquet" dei The Rolling Stones, nel lontano 1968. Ecco spiegato perché si decise di sostituirla con una il più antitetica possibile rispetto all'originale, rappresentante un elegantissimo invito ad un party. Ristampe recenti su CD ed LP consentono comunque di visionare la versione originale e, per chi ne ha la voglia, di andare a leggere pure le scritte che "impreziosiscono" le pareti di quel luogo di profonda "riflessione".

domenica 13 aprile 2014

PAST VS FUTURE


Estremamente interessante l'archivio disposto gratuitamente da Rolling Stone, che raccoglie le recensioni pubblicate dal 1967 ai giorni nostri. Ciò fa comprendere il punto di vista di coloro che all'epoca si trovarono di fronte ad alcuni dischi in seguito considerati come classici. Al contempo si rivela un ottimo spunto per confrontare opinioni ulteriormente sviluppate da altri recensori nel corso delle decadi successive. Ma soprattutto conferma che l'attuale becera, nostalgica, imbolsita e campanilistica 'mitizzazione' revivalistica della stampa d'epoca (specialmente quella tricolore, all'epoca oggettivamente inferiore di quella inglese e americana, per oggettive imprecisioni causate da informazioni distorte, tradotte male o semplicemente incomplete) vale come i 92 minuti di applausi destinati alla Corazzata Potemkin. E sono convinto che tra vent'anni i futuri giornalisti musicali saranno migliori di noi, perché avranno ancora più strumenti a disposizione per svolgere al meglio questo lavoro/passione. Di seguito vi allego il link dal quale trarre le conclusioni...

venerdì 11 aprile 2014

KISS, IL TRUCCO NON C'E'...E SI VEDE, PARTE III

I KISS giungono alla fine degli anni ottanta con "Hot In The Shade", un disco che verrà presto dimenticato, ma che ha l'indubbio merito di consegnare loro il primo vero hit single ("Forever") dopo tanti anni di astinenza. Tale successo contribuisce ad originare ad un tour faraonico, con tanto di sfinge (Leon, per gli amici) sul palco, quasi a voler rivaleggiare con le stravaganze della fine degli anni settanta. Il nuovo decennio riserverà tante, tante sorprese, ma anche grande amarezza per la scomparsa del batterista Eric Carr...


martedì 8 aprile 2014

BEFFARDO E' IL DESTINO, PARTE I


Il 17 ottobre 1977 venne pubblicato "Street Survivors" dei 'southern rockers' Lynyrd Skynyrd, sulla cui copertina la band appare avvolta dalle fiamme. Tre giorni dopo, un incidente aereo provocò la morte, tra gli altri, di tre membri del gruppo. In segno di rispetto si decise di cambiare la copertina sostituendola con una sulla quale appariva solo la band su un (funereo) sfondo nero.

domenica 6 aprile 2014

COVER ALBUM PRIMA E DOPO LA CENSURA, PARTE V


Ecco l'ennesimo caso di "castrazione artistica". La copertina dello stupendo "Diamond Dogs" di David Bowie raffigura il cantante come una creatura metà uomo - metà cane. Il problema emerse quando ci si accorse che la parte canina, metteva in bella mostra gli attributi dell'animale (e quindi, di riflesso, di Bowie). Un ritocco con l'areografo salvò la situazione e trasformò le copertine originali in merce per collezionisti dal portafoglio pieno, giacché passano regolarmente di mano per cifre che si assestano sulle 4.000 sterline.

giovedì 3 aprile 2014

COVER ALBUM PRIMA E DOPO LA CENSURA, PARTE IV


Questo è forse il caso più celebre di censura riservato ad una copertina, anche per i prezzi elevatissimi raggiunti da copie dell'album nella sua forma originale (preparatevi a sborsare cifre attorno ai 30.000 euro per un esemplare in condizioni perfette con certificato di autenticità, ma occhio ai falsi!). "Yesterday And Today", pubblicato nel 1966, è una raccolta di brani già editi e venne originariamente impreziosito di questa cover rappresentante i The Beatles circondati da pezzi di carne e bambole smembrate. Viste le reazioni negative di critica e commercianti, il disco venne immediatamente ritirato dal mercato e rimesso in circolo poco dopo con una diversa e più rassicurante immagine raffigurante tre John, Ringo e George attorno ad un baule (che può anche ricordare una bara) ed uno al suo interno. Indovinate chi? P.I.D Rules!

martedì 1 aprile 2014

KISS, IL TRUCCO NON C'E'...E SI VEDE, PARTE II

Passando sopra l'osceno look da travestiti del periodo, tutto paillettes, colori sgargianti e make up da puttane di quart'ordine, "Asylum" è un disco dignitoso, con qualche pezzo notevole, ma anche numerosi filler che non avrebbero meritato di uscire dai cassetti. Gene Simmons è inguardabile in qualsiasi foto o video del periodo, godetevi il filmato promozionale di "Tears Are Falling"...