venerdì 17 febbraio 2012

CD ORIGINALE? A VOLTE NO, GRAZIE!


Raised On Melodies fa una doverosa premessa: non supportiamo in alcun modo la pirateria musicale, in quanto, essendo avidi collezionisti amiamo possedere gli album sul loro supporto originale, cd o vinile che sia. Tuttavia, viene da chiedersi perché mai alcune major non si siano mai prese il disturbo di ristampare parte del loro catalogo in maniera quantomeno dignitosa. Si guardino ad esempio i remasters della Atlantic Records, tre nomi su tutti: Bad Company, Led Zeppelin, Van Halen. Non riusciamo a capacitarci del prodotto in sè, dato che una volta scartato il cd, ci ritroviamo tra le mani un misero fogliettino di carta scadente, privo di testi, note o foto aggiuntive. Non pretendiamo bonus tracks se la qualità non le giustifica, ma quantomeno una confezione piacevole dal punto di visivo e interessante nei suoi contenuti. Un esempio opposto può riguardare i remasters della Castle Music, che si è occupata di aggiornare la discografia classica degli Uriah Heep. Presentati in lussuose confezioni dotate di 'slipcase' cartonati, libretto di venti pagine ricco di note, foto e testi e numerose ed interessanti extra tracks, sono il classico esempio sul quale dovrebbero rifarsi le etichette più blasonate che si ostinano a propinarci prodotti scadenti a prezzo pieno. Consigliamo caldamente l'acquisto delle ristampe di Van Der Graaf Generator, W.A.S.P., The Who, Marillion, Deep Purple e Iron Maiden. Non male quelle di Black Sabbath e Judas Priest, mentre una grossa tirata di orecchie la diamo alla ABKCO, rea di aver immesso sul mercato la discografia anni' 60 dei Rolling Stones con un 'packaging' imbarazzante e indegno vista la caratura artistica del gruppo. Poi ci lamentiamo della crisi del mercato discografico? Qualche sedicente manager è obbligato a farsi un serio esame di coscienza.  


RIFLESSIONI, CONGETTURE, COINCIDENZE...

Come oramai noto, Raised On Melodies viaggia senza soluzione di continuità nel tempo e nello spazio alla ricerca di chicche, album o semplicemente curiosità che più o meno profondamente hanno inciso sulla storia del rock melodico. Durante una delle nostre solite e snervanti chiacchierate è saltato fuori un episodio alquanto cripitico. Ciò ci ha dato lo spunto per questa nuova rubrica intitolata "RIFLESSIONI, CONGETTURE, COINCIDENZE..." 

Ricordate David Bowie dei tardi anni '80? Quello delle improponibili pettinature e dei pantaloni a vita altissima? Immaginiamo di no, e non possiamo proprio biasimarvi. Il Duca Bianco è ricordato soprattutto per alcuni capolavori del rock più estroso e sperimentale come "Ziggy Stardust", "Aladdin Sane", "Station To Station" e la famigerata 'Trilogia Berlinese'. Oramai immerso nel mainstream più plastificato, il Nostro nel 1987 incide l'album "Never Let Me Down", nel quale emerge in alcuni episodi la sua indubbia classe, sacrificata in favore di un songwriting eccessivamente lineare e scontato. Il singolo "Time Will Crawl" (promosso dal solito e orrendo video in linea con le produzioni del periodo) contiene una frase che fa riflettere: "Ho avuto un brutto mal di testa durato tre lunghi anni". Sebbene mai confermato, abbiamo il fondato sospetto che si tratti di un riferimento ai tre anni più bui della sua carriera (1974-1975-1976), un periodo offuscato dall'abuso di cocaina e da una serie di disordini mentali che lo hanno quasi fatto precipitare nell'abisso. Intanto godetevi (si fa per dire) il video. 


martedì 7 febbraio 2012

MA COME TI VESTI(VI)? PARTE 3: I SEVENTIES!

Terzo appuntamento con la nostra rubrica dedicata ai look terribili del passato! Questa volta però facciamo un piccolo salto indietro e ci occupiamo dei famigerati anni '70. Preparatevi perchè ci sarà da ridere....

NEW YORK DOLLS
Le New York Dolls hanno inseguito inutilmente il successo nei primi anni '70 ma non sono mai riusciti a raggiungerlo. E crediamo bene! Inseguiti da cinque ragazzacci conciati così anche voi avreste corso a più non posso!

SLADE
Campioni di incasso nei primi anni '70, gli Slade vengono ora ricordati più per le mise terribili e la pettinatura improponibile del loro chitarrista (quello con le spalline rubate a Ken il Guerriero, per internderci) che per la musica. Forse come musicista non era proprio un cane... ma da riporto lo è stato sicuramente!

BRIAN ENO
Non fatevi ingannare dal trucco pesante e dagli orecchini, non è la sorella transessuale di Barbie quella della foto, bensì Brian Eno, un pioniere della musica elettronica, prima con i Roxy Music e poi da solista, oltre che un produttore di successo (si, colui che ha contribuito in maniera decisiva all'ascesa stellare degli U2!)

GARY GLITTER
Con un nome ridicolo ed una prestanza fisica pari a zero, Gary Glitter è stato uno degli Dei del glam inglese degli anni '70, prima di scivolare nel nulla col tramontare del decennio. Negli ultimi anni, vicende giudiziare legate all'accusa di pedofilia ne hanno infangato la figura più di quanto lui stesso sia riuscito a fare con il suo look e le sue pose da macho(la panza) man.

SWEET
Altra band inglese di gran successo nei primi '70, gli Sweet hanno consegnato alla storia una manciata di brani di pura “bubblegum music”, ma non è per questo che li ricordiamo con piacere. Il loro merito più grande è stato quello di far scoprire ai giovani come NON fossero affatto cool le tutine di raso dai colori vivaci e le zeppe. Solo per questo meritano tutto il nostro rispetto.