mercoledì 31 dicembre 2014

EVOLUZIONE O INVOLUZIONE? IL CASO GENESIS, PARTE VIII


La band inglese raggiunge l'Olimpo commerciale con "Invisible Touch", opera pubblicata nell'anno di grazia 1986. Il disco in oggetto ottiene un riscontro commerciale planetario, proiettando il trio inglese ai vertici del music business mondiale. Avvolto dalla produzione sgargiante di Hugh Padgham, il lavoro si snoda attraverso otto brani multiformi e sfaccettati. La title track e "Land Of Confusion" sono create appositamente per far breccia nel cuore del grande pubblico, mentre "Tonight, Tonight, Tonight" e "Domino" (firmate rispettivamente da Phil Collins e Tony Banks) aggiornano e sintetizzando il verbo del progressive rock, causando attacchi di panico ai vecchi fans. Sei dischi di platino negli Stati Uniti, quattro nel Regno Unito ed una manciata di date trionfali a Wembley testimoniano l'apice di un'Era unica e dannatamente affascinante.

sabato 6 dicembre 2014

EVOLUZIONE O INVOLUZIONE? IL CASO GENESIS, PARTE VII


Archiviati i colori sgargianti di "Abacab", i Genesis si ripresentano nel 1983 con l'omonimo full length, complessivamente più 'maturo' e variopinto del celebre predecessore. Il fischiettante motivetto di "That's All" e la sbarazzina "Illegal Alien" vengono apprezzate dalla nuova generazione di rampanti "Yuppies", ma i Nostri danno il meglio di sé con la ballata notturna "Home By The Sea" e con l'oscura "Mama". Quest'ultimo può essere serenamente definito come l'episodio più inquietante mai inciso dalla band inglese, forte del suo groove ossessivo capace di risvegliare il lato oscuro di un qualsiasi American Psycho.

mercoledì 3 dicembre 2014

EVOLUZIONE O INVOLUZIONE? IL CASO GENESIS, PARTE VI



Il 1981 rappresenta il punto di svolta per i Genesis, i quali rilasciano un disco che rimarca definitivamente una rottura definitiva con quanto inciso in passato. "Abacab" rappresenta la cosiddetta pietra dello scandalo: tonnellate di synth pervadono la struttura 'semplificata' di gran parte degli episodi, mentre le martellanti e monolitiche drum machine 'flirtano' senza vergogna con la disco music. Aggiungiamo pure una sezione di fiati (!) giostrata dalla retroguardia degli Earth, Wind & Fire e i fans della prima ora voltano definitivamente le spalle ad una band tacciata di tradimento. Suvvia, ma di quale tradimento si va parlando? Dai, per favore, evitate di nominare per la milionesima volta Peter Gabriel (e che palle!), dato che quest'ultimo si occupava in prevalenza della stesura dei testi e di qualche arrangiamento sparso qua e là, mentre il resto del gruppo si occupava di tutto il resto. La title track, "No Reply At All" e "Dodo/Lurker" sono tre gemme fluorescenti che faranno la gioia di chiunque vada fuori di testa le sonorità sintetiche degli anni Ottanta. Ma il meglio deve ancora arrivare...