domenica 23 marzo 2014

SAPER VEDERE LA MUSICA, PARTE III


"In Through The Out Door", ultimo album pubblicato dai Led Zeppelin prima della scomparsa di John Bonham, non ha forse dal punto di vista musicale lo stesso spessore di altri lavori realizzati dal quartetto inglese, ciononostante, forse solo grazie al "nome" risultò un grande successo di vendite in un periodo (siamo in pieno post-punk) in cui per molti gli Zep erano solo dei "dinosauri del rock", in attesa dell'estinzione. Quello che forse è più interessante riguardo il disco è però il packaging di cui venne dotato, realizzato dallo studio Hipgnosis, già autore di numerosissime copertine per i Pink Floyd, nonchè di altre tre release degli Zeppelin ("Houses Of The Holy", "The Song Remains The Same" e "Presence"). L'album venne pubblicato con 6 diverse varianti di copertina (identificate da una lettera, da A a F, posta sulla costola del disco), raffiguranti la stessa scena ripresa da diverse angolature. Per rendere la cosa ancora più interessante, ogni copia venne inserita all'interno di una busta di carta da pacco, con indicato nome del gruppo e titolo del disco, cosicchè l'acquirente non potesse sapere fino a quando avesse aperto l'involucro, quale copertina possedesse. Come ciliegina sulla torta, la busta interna del disco presentava una immagine in bianco e nero che, se inumidita... diventava a colori! Senza alcun dubbio una delle copertine più elaborate (e meglio riuscite!) di quegli anni settanta che oramai volgevano al termine...

6 commenti:

  1. Hai ragione: questa è una delle copertine migliori in assoluto nella storia del rock...Per quanto riguarda la musica, devo dire che mi è sempre piaciuto tanto, nonostante le critiche feroci da parte dei fans di vecchia data. In ogni caso io ho ascoltato tantissimo questo LP come anche i dischi post punk dell'epoca, senza alcun problema.
    ;)

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  2. E' un disco controverso che contiene alcune perle come "In The Evening", "Carouselambra" e "All My Love", alternato a brani imbarazzanti come "Fool in the Rain" e "South Bound Saurez" :) La questione post punk è troppo ampia per me... adoro tanti gruppi del genere (soprattutto quando hanno intrarpeso le derive mainstream alla metà degli anni ottanta) e ne detesto altrettanti... ma ne riparlerò prossimamente ;)

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  3. Il design è ottimo...però a volte quando si parla molto di copertine significa che la musica latita. Sarebbe tropponfacile infierire su questo album, confrontandolo con altri, e non lo faccio...
    Certo le 6 cover differenti erano avanti 20 anni, oggi lo fanno in tanti (e la musica latita sempre...)
    Ciao a tutti!

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  4. Mmm analisi interessante, Evil. Possiamo tracciare un ottimo parallelo con "Abacab" dei Genesis, edito con 4 copertine differenti...

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  5. Bello questo blog, l'ho appena scoperto! Sfortunatamente non posso figurare tra i tuoi lettori fissi, in quanto il gadget di Blogger è... "guasto" da diversi giorni, ma non mancherò di iscrivermi non appena avranno sistemato le cose! :)

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  6. Ciao Roberto, lieto di averti nel nostro blog ;)

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