mercoledì 5 marzo 2014

AVANTI UN ALTRO, PARTE II

All'indomani del grande successo di "1984", David Lee Roth decide che oramai può cavarsela benissimo anche da solo. Pertanto abbandona i Van Halen per intraprendere una carriera solista che, invero, dopo uno scoppiettante inizio, sarà avara di soddisfazioni. I tre superstiti non si fanno però scoraggiare e danno il benvenuto al "red rocker" Sammy Hagar (ex Montrose e già con un'avviata carriera in proprio). L'esordio della nuova formazione, battezzata da qualche critico "Van Hagar", è a dir poco stellare: "5150" è un trionfo sia dal punto di vista qualitativo, che dal punto di vista commerciale, conquistando la prima posizione negli U.S.A e vendendo sei milioni di copie. "Dreams", "Love Walks In", "Why Can't This Be Love" sono solo alcuni dei brani di un vero pezzo da novanta dell'hard rock statunitense di quel magico periodo. Non da meno faranno le successive releases della formazione, "OU812" (il cuo titolo suona come "Oh, You Ate One Too", in risposta all'album "Eat'em And Smile" dell'ex frontman), "For Unlawful Carnal Knowledge" (altro nome interessante se ne leggete solo le iniziali) e "Balance". La crisi è però dietro l'angolo: i rapporti tra Hagar e Eddie Van Halen oramai si sono incrinati e si rompono del tutto durante la lavorazione di alcuni brani inediti da inserire in un "Best Of" in lavorazione. Hagar se ne va (o viene cacciato, a seconda di quale delle due parti vogliate ascoltare) e la sua dipartita facilita l'agognata reunion con David Lee Roth, durata un batter di ciglio. Dopo un fallito esperimento con Gary Cherone degli Extreme al microfono per il disco "3", i Van Halen si riuniscono con Sammy Hagar. Questo ritorno di fiamma si esaurisce soltanto con alcuni brani inediti per una raccolta ed un conseguente tour che sancisce nuovaamente la dipartita di Hagar, seguito a ruota dal bassista Michael Anthony. Il prevedibile ritorno all'ovile di Roth frutta un piacevole album di "inediti" intitolato "A Different Kind Of Truth", seguito da un trionfale tour negli Stati Uniti. Tuttavia il decennio trascorso con Sammy Hagar è ben lungi dal poter essere definito un mero interregno...

3 commenti:

  1. Beh, si la formazione con Hagar e "5150" non sono affatto male, anzi tutt'altro. Ma per quanto mi riguarda "Women and Children First" resta insuperato e insuperabile. :D

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    1. Con la formazione classica, ritengo che il debutto sia insuperabile. E' un disco che ha stravolto la concezione dell'approccio alle sei corde. II e Women sono due ottimi lavori, ma non aggiungono nulla di innovativo rispetto all'esordio. Poi, beh... a mio gusto il periodo con Hagar rimane insuperato e insuperabile :D

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  2. Si, il primo album è un classico, ma "Women" è tra i dischi che ho ascoltato di più in assoluto e lo reputo il migliore dei Van...:))))

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