sabato 29 novembre 2014

EVOLUZIONE O INVOLUZIONE? IL CASO GENESIS, PARTE V


Agli occhi della storica 'fan base', i Genesis sono diventati una famelica 'money machine' gestita dallo scaltro Phil Collins (che nel frattempo ha intrapreso una parallela carriera solista di enorme successo), diventato poi un'istituzione nel mainstream degli anni Ottanta. Il capitolo successivo della band inglese viene intitolato "Duke", un lavoro intinto fino al midollo nell'eleganza del pop, dal quale emergono sottili echi di un passato sepolto da una nuova generazione di synth.

mercoledì 26 novembre 2014

EVOLUZIONE O INVOLUZIONE? IL CASO GENESIS, PARTE IV


... Anche il chitarrista Steve Hackett getta la spugna e come annunciato dal titolo del disco ("E poi rimasero in tre"), i Genesis centrano un grande successo commerciale con il singolo "Follow You, Follow Me", cambiando drasticamente la rotta stilistica, irretiti soprattutto dal profumo di soldi che giungono dal continente americano. Da qui in avanti sarà tutta un'altra band, meritevole comunque di regalarci alcune perle di inestimabile valore.

mercoledì 19 novembre 2014

IL FIUME SENZA FINE... DEI RICORDI (AUTOCITAZIONI INCLUSE)


Le premesse non erano certamente delle migliori: un lavoro nato dalla ripresa di brani abbozzati durante le sessions di "The Division Bell", vecchie oramai di vent'anni, non faceva ben sperare ed il timore che il disco si rivelasse un "pastiche" messo assieme alla bell' e meglio era tutt'altro che infondato. Ora che, finalmente, l'abbiamo nelle nostre mani possiamo toglierci ogni dubbio: "The Endless River" NON E' un brutto disco, ma ha il terribile handicap di essere esageratamente autoreferenziale e pieno di citazioni (consce o no) del passato più o meno lontano dei Pink Floyd. Chi scrive vi ha trovato tracce di "The Dark Side Of The Moon", "Wish You Were Here" e "The Wall", oltre ad ovvi rimandi al "fratello maggiore" "The Division Bell" (basti pensare alle parti vocali di Stephen Hawking). Qualcuno in sede di recensione l'ha anche giudicato un "disco noioso" e, mano sul cuore, non possiamo certamente dargli torto: la mancanza pressoché totale di parti cantate rende l'ascolto talvolta un vero "tour de force" e lascia l'amaro in bocca perché le idee non mancano e sono (talvolta) persino ottime, ma non vengono per nulla sviluppate. L'impressione generale è che se la band si fosse messa al lavoro sui pezzi subito dopo il tour del '94, il risultato sarebbe stato con buona probabilità il miglior disco del post-Waters. Un'occasione sprecata che, giocoforza, non potrà godere di una seconda possibilità.

domenica 16 novembre 2014

EVOLUZIONE O INVOLUZIONE? IL CASO GENESIS, PARTE III


...Infatti dopo il pomposo "The Lamb Lies Down On Broadway" (che sta a i Genesis come "Tales From Topographic Ocean" sta agli Yes: ovvero il troppo stroppia) Peter Gabriel molla il colpo. Secondo molti è la fine, invece, anzichè rivolgersi all'esterno, il gruppo risolve il problema affidando le vocals al batterista Phil Collins. Il risultato  sono due albums ("A Trick Of The Tail" e "Wind  And Wuthering") che proseguono il discorso interrottosi dopo "Selling England By The Pound", ovvero una sorta di semplificazione del verbo progressivo ed una sua declinazione a favore di una audience più ampia.

giovedì 13 novembre 2014

EVOLUZIONE O INVOLUZIONE? IL CASO GENESIS, PARTE II


Con "Selling England By The Pound" la band riesce a far quadrare il cerchio, realizzando un disco in grado di risultare piacevole anche alle orecchie di chi considera il tradizionale prog troppo indigesto, pur senza perdere nulla dello spirito che li aveva contraddistinti sino ad allora con "Nursery Crime" e "Foxtrot". Arriva anche il grande successo, grazie al singolo "I Know What I Like (In Your Wardrobe)". Una famiglia felice quindi? Per niente, la tempesta è proprio dietro l'angolo in casa Genesis...

lunedì 10 novembre 2014

QUALCOSA E' ANDATO STORTO, PARTE X


Se la separazione da Peter Gabriel per i Genesis si era rivelata infine indolore, ed anzi, i Nostri scoperto nel batterista Phil Collins un vocalist di prim'ordine, erano andati incontro ad un successo addirittura superiore a quello sino ad allora ottenuto. Non si può dire la stessa cosa all'indomani dell'addio da parte di Collins. Negli ultimi anni il binomio Collins-Genesis era divenuto, anche grazie all'enorme riscontro ottenuto da questi come solista, pressoché inscindibile, al punto che, pure qualitativamente, le produzioni di Collins e quelle del gruppo stavano praticamente sullo stesso piano. Sebbene dotato di una buona voce e del "phisique du ròle" adatto, Ray Wilson non si rivelò la scelta adatta per il gruppo, che andò così incontro al primo vero flop della carriera: presi di per sé i tre milioni di copie venduti da "Calling All Stations" non sono un risultato disprezzabile, ma il confronto coi numeri cui i Genesis ci avevano abituato negli anni precedenti (quindici milioni per "Invisible Touch" e dieci e passa per "We Can't Dance") è impietoso. Il conseguente tour promozionale si rivelò un fiasco e divenne palese il fallimento su tutta la linea. Colpita nell'orgoglio e nelle finanze, la band rimase da lì in avanti in stand-by sino alla reunion (auto)celebrativa con Collins nel 2007, che pare chiudere defnitivamente la carriera di una delle 'pop' band più influenti del pianeta.

mercoledì 5 novembre 2014

QUALCOSA E' ANDATO STORTO, PARTE IX


Stelle tra le più splendenti dell'ondata glam metal degli anni '80, gli americani Ratt hanno assaporato sin dagli esordi il successo grazie al brano-simbolo "Round And Round" (tratto dal primo e meraviglioso full-length "Out Of The Cellar") ed hanno proseguito indomiti a fare incetta di dischi d'oro per tutta la seconda metà del decennio. Tuttavia, nonostante un'immagine più sobria e un disco di alto livello come "Detonator" del 1990, l'impatto con le nuove leve di Seattle si è rivelato fatale per il gruppo. La band non ha saputo confrontarsi con i mutati gusti musicali di una nuova e disillusa generazione, intraprendendo una triste parabola discendente che l'ha portata, di lì a poco, ad un mesto tramonto. La prematura scomparsa del chitarrista Robbin Crosby (impietosamente stroncato nel 2002 dall'AIDS) ha posto la pietra tombale ad un gruppo fenomenale. Peccato.

domenica 2 novembre 2014

QUALCOSA E' ANDATO STORTO, PARTE VIII


Passata in un batter d'occhio dall'anonimato al successo, grazie al disco "Stay Hungry" meritevole di aver venduto circa quattro milioni di copie nel 1984, la "Sorella Sballata" dimostra di esserlo tanto di nome quanto di fatto, autosabotandosi la carriera da sola mediante una rilettura del classico "Leader Of The Pack" delle Shangri-Las. Scelto malauguratamente come singolo di lancio del successivo album "Come Out And Play", il pubblico non capisce e non accetta l'improvvisa svolta commerciale (si fa per dire, visti i risultati) attuata dalla band. Il disco, che francamente non è privo di momenti validi, ed a tratti esaltanti, vende circa un decimo rispetto al precedente inaugurando la crisi che prenderà una forma definita ed irreversibile nel successivo ed ancora più morbido "Love Is For Suckers". I Twisted Sister non fanno più parlare di sè fino all'inizio del XXI secolo, quando anch'essi scelgono di riunirsi per inaugurare l'ennesimo carrozzone (auto)celebrativo.