domenica 30 ottobre 2011

KISS - Unmasked (1980)


"Quando il gatto perse la coda"

E' il 1980, l'alba di un nuovo decennio, ma per i quattro supereroi made in U.S.A. appare più come l'approssimarsi di un mesto tramonto. Già da qualche tempo in casa Kiss le cose non vanno affatto bene: la polvere d'angelo ha ormai obnubilato la mente di Peter Criss, Ace Frehley affoga le proprie frustazioni ed insicurezze in un fiume di alcool e la svolta 'pop-disco' di "Dynasty" si è rivelata un perfido boomerang, facendo schizzare il singolo "I Was Made For Lovin' You" in testa alle classifiche, ma creando malumori all'interno della vecchia Kiss Army, che la reputa un oltraggio alla credibilità artistica dei Nostri. Quando parte il faraonico  e disneyano tour di supporto al disco, intitolato "The Return Of Kiss", è evidente l'incapacità del 'Catman' di reggere i forsennati ritmi imposti da quella macchina da soldi in cui si è oramai tramutata la band. Benchè sia chiaro che i giorni  di Criss all'interno del gruppo siano oramai contati, per salvaguardare l'immagine "all for one" dei quattro, si decide di intraprendere i lavori per il nuovo album senza dichiarare alla stampa e tanto meno ai fan il licenziamento del batterista, che viene sostituito in studio dal sessionman Anton Fig. Pur tra mille avversità, "Unmasked" prende così lentamente forma: le nuove composizioni si spostano però su una linea più marcatamente pop e "radio friendly", ovattando il fragoroso suono delle chitarre e trasformando la bestia di un tempo in un docile e tenero micino. Intendiamoci, "Unmasked" non è un disco da buttare "in toto", giacchè contiene alcuni brani decisamente godibili, ma ad essi si alternano episodi dal gusto quantomeno dubbio. "Is That You" - uscita dalla penna del poco noto Gerard MacMahon - apre il disco con (relativa) grinta, assestandosi su coordinate rock, che recuperano in parte le vecchie atmosfere. Sfortunatamente, la qualità precipita ai minimi storici con la melensa, scialba e stucchevole ballata "Shandi", inspiegabile successo in Australia, Paese che fino a questo momento è stato ben poco attratto dalla musica dei Nostri. La bussola ritorna nella direzione del rock con "Talk To Me", ma sembra di trovarsi di fronte ad uno scarto del disco solista di Ace, uscito un paio d'anni prima. Un testo a dir poco banale, fiaccato da linee melodiche scolastiche e per niente ispirate, non riesce nel miracolo di risollevare le quotazioni del disco. Va decisamente meglio con "Naked City", brano sincopato e dall'atmosfera drammatica: una vera boccata d'ossigeno che spazza via, seppur brevemente, le due banalità precedenti. Neanche il tempo di riprendere fiato, che riprecipitiamo nel baratro con la sconcertante "What Makes The World Go Round", squallida macchietta pop di spessore pressochè nullo. La catchy "Tomorrow" avrebbe fatto un figurone sul disco solista di Paul Stanley ed ha quantomeno il pregio di risultare gradevole all'ascolto. "Two Sides Of the Coin" è il contributo migliore di Ace al disco: un gran singolo mancato. La poppeggiante "She's So European" è un chiaro segno del progressivo imborghesimento del "Demone" Simmons, all'epoca immerso nel jet set hollywoodiano grazie alla relazione con la cantante Cher. Un buon pezzo, ma si stenta a riconoscere il "God Of Thunder" dei tempi che furono. "Easy As It Seems" non sarebbe neanche male, ma il suo ritmo funkeggiante e ballabile con quei coretti di fondo è veramente troppo: non scherziamo ragazzi! "Torpedo Girl" evidenzia tutti i limiti vocali di Frehley e si salva solo per la base deliziosamente 70s e il buon uso delle chitarre, sebbene affossate da una produzione votata troppo smaccatamente all'easy listening. In chiusura "You're All That I Want", che vede di nuovo il songwriting precipitare ai minimi storici: i Kiss non hanno mai preteso di essere Bob Dylan, per carità, ma a tutto c'è un limite! Questa volta sono in pochi a cascarci e "Unmasked" diviene il primo vero flop del gruppo negli States, sebbene riesca a far breccia in Europa e soprattutto in Australia, dove i nostri ritrovano la calorosa accoglienza che tre anni prima gli era stata offerta in Giappone. Il nuovo batterista Eric Carr dal vivo riporta un pò di ossigeno e di energia nelle asfittiche linee del gruppo e pare che, poco alla volta, le cose si mettano per il meglio. Ahinoi, non sarà così: all'orizzonte si profila già il crepuscolo degli Dei.

Tracklist:

Is That You
Shandi
Talk to Me
Naked City
What Makes the World Go 'Round
Tomorrow
Two Sides of the Coin
She's So European
Easy as It Seems
Torpedo Girl
You're All That I Want




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