Le menti perverse dietro a questo blog per una volta hanno deciso di rendervi la vita più facile, senza farvi necessariamente inorridire ripescando alcune oscenità del passato. In questo capitolo affrontiamo alcuni dei pezzi che maggiormente hanno segnato la nostra crescita musicale. Si parte con...
URGENT – RUNNING BACK (1984)
Certamente, gli Urgent non sono tra i gruppi più celebri dell'epoca, nè tra quelli dalla carriera più lunga, giacchè si sono resi autori di due soli album, prima di sprofondare nel dimenticatoio. Gli anni erano quelli giusti, il look pure (si guardi la copertina dell'album), il videoclip si manteneva sugli standard dell'epoca (ovvero raccapriccianti), ma qualcosa evidentemente non ha funzionato. Benediciamo le label che fanno riemergere dagli abissi del tempo alcuni capolavori che meritano di essere riscoperti ed ascoltati fino allo sfinimento. E' il caso di "Cast The First Stone", album di debutto della suddetta band americana che ci regala un tourbillon di emozioni fin dalla prima magniloquente traccia. "Running Back", introdotta da una cascata di tasti d'avorio, ci rimanda ad un immaginario composto da sfarzose luci al neon, tonnellate di lacca e fiumi di Rimmel, dove la melodia regna sovrana. Punto di forza del pezzo, sono le meravigliose armonie vocali puntellate da giochi chitarristici iper riverberati, resi ancora più efficaci dal suono hi-tech della batteria. Stupefacente, il sovrapporsi del doppio chrous che ricama magniloquenti arazzi nella parte che segue il guitar solo. Da antologia!
URGENT – RUNNING BACK (1984)
Certamente, gli Urgent non sono tra i gruppi più celebri dell'epoca, nè tra quelli dalla carriera più lunga, giacchè si sono resi autori di due soli album, prima di sprofondare nel dimenticatoio. Gli anni erano quelli giusti, il look pure (si guardi la copertina dell'album), il videoclip si manteneva sugli standard dell'epoca (ovvero raccapriccianti), ma qualcosa evidentemente non ha funzionato. Benediciamo le label che fanno riemergere dagli abissi del tempo alcuni capolavori che meritano di essere riscoperti ed ascoltati fino allo sfinimento. E' il caso di "Cast The First Stone", album di debutto della suddetta band americana che ci regala un tourbillon di emozioni fin dalla prima magniloquente traccia. "Running Back", introdotta da una cascata di tasti d'avorio, ci rimanda ad un immaginario composto da sfarzose luci al neon, tonnellate di lacca e fiumi di Rimmel, dove la melodia regna sovrana. Punto di forza del pezzo, sono le meravigliose armonie vocali puntellate da giochi chitarristici iper riverberati, resi ancora più efficaci dal suono hi-tech della batteria. Stupefacente, il sovrapporsi del doppio chrous che ricama magniloquenti arazzi nella parte che segue il guitar solo. Da antologia!
Bel post. Non li avevo mai sentiti prima…Una piacevole sorpresa: non originalissimi, ma molto interessanti!
RispondiEliminaGrazie Ant! Ti assicuro che le restanti canzoni del disco si assestano su un livello qualitativo molto buono :D
RispondiEliminaGrazie a te per avermeli fatti conoscere. Cercherò il disco nei meandri oscuri del web.
Elimina