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domenica 17 agosto 2014

QUASI UN BACIO D'ADDIO... (1980-1983)


Al momento della pubblicazione di "Unmasked", a lampeggiare ben più del loro celebre logo è la scritta "venduti!" sulla fronte dei membri del gruppo: i fans "storici" boicottano in pieno il nuovo lavoro, accusato di essere troppo commerciale e la band, trovato in Eric Carr un sostituto al "catman" Peter Criss, cerca un nuovo mercato in Europa e, soprattutto, in Australia. L'accoglienza riservata al "bacio" in tale nazione va al di là di ogni aspettativa e i concerti in stadi stracolmi fanno temporaneamente dimenticare ai quattro la debacle statunitense. Terminato il tour, tuttavia, i nodi vengono al pettine: il gruppo vuole da un lato riconquistare i fan perduti, dall'altro accattivarsi anche le simpatie della critica, da sempre piuttosto incline a considerare i KISS poco più di un fenomeno da baraccone che nasconde dietro al trucco, i costumi e gli effetti speciali la totale mancanza di talento compositivo. Richiamato dietro il banco di regia Bob Ezrin, che già aveva collaborato a "Destroyer" nel 1976, la band si mette al lavoro su quello che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere il disco della definitiva consacrazione, ma si rivelerà nei fatti un disastro colossale. Il concept-album "Music From: The Elder", nato come colonna sonora per un film mai realizzato, vede il gruppo abbandonare le sonorità pop degli ultimi lavori, in favore di un "mood" dai tratti epici e fantasy, cui si accompagnano brani maggiormente radiofonici come ad esempio il singolo "I". Sebbene nel complesso il disco non sia affatto male ed anzi abbia molte frecce al suo arco, il responso commerciale è del tutto fallimentare, al punto che ogni progetto per un tour promozionale viene abbandonato. Persino la speranza di una calda accoglienza da parte dei critici viene smentita e questi, semmai, alzano i calici in un brindisi a (quella che credono sia) la fine della band! Come se non bastasse, Ace Frehley, trovatosi in posizione di subordinarietà dopo la fuoriuscita di Criss, non nasconde la sua totale insoddisfazione dei confronti dell'album e affonda i dispiaceri nella bottiglia, costringendo addirittura il gruppo ad esibirsi in trio nel corso di una apparizione televisiva. La situazione è un disastro su tutti i fronti e solo la tenacia di Gene Simmons e Paul Stanley evita che si ponga la parola fine alla storia dei KISS: il gruppo si rimette in pista, fa un passo (anzi, due!) indietro ed inizia a lavorare ad un disco dai tratti marcatamente hard rock ma è chiaro come Ace oramai sia fuori dalla partita. Sebbene lo si trovi sulla copertina di "Creatures Of The Night" e nelle apparizioni televisive per promuoverlo, il chitarrista non ha suonato una sola nota sul nuovo album e, come già avvenuto con Peter Criss per "Unmasked", la sua presenza è solo di facciata. Le speranze di riconquistare le posizione perdute vengono messe duramente alla prova dal riscontro di vendite dell'lp, di poco superiori a quelle del predecessore, ma questa volta si decide di organizzare comunque un tour, nel corso del quale fa la comparsa, come sostituto di Frehley, Vinnie Vincent, il "ghost guitarist" di "Creatures". Il tour americano, che coincide con il decennale del gruppo, è null'altro che una lunga agonia fatta di concerti in arene semideserte, ma a risollevare il morale dei quattro giunge la richiesta di esibirsi in Sud America per una serie di concerti che ha il suo apice in una data allo stadio Maracanà, pieno all'inverosimile. Rientrati negli States, i KISS sanno che è ora di dare un taglio al passato e optano per l'abbandono del trucco e dei costumi di scena, mossa che se da un lato scontenterà molti, dall'altro permetterà alla band di rimettersi al pari dei tanti colleghi / rivali emersi negli ultimi anni. Nel settembre del 1983 la band appare per la prima volta "a viso scoperto" davanti alle telecamere di MTV per promuovere il disco "Lick It Up": è la fine di un'era e l'inizio di un periodo che sarà ricco di soddisfazioni commerciali ma non privo di ostacoli.

venerdì 11 aprile 2014

KISS, IL TRUCCO NON C'E'...E SI VEDE, PARTE III

I KISS giungono alla fine degli anni ottanta con "Hot In The Shade", un disco che verrà presto dimenticato, ma che ha l'indubbio merito di consegnare loro il primo vero hit single ("Forever") dopo tanti anni di astinenza. Tale successo contribuisce ad originare ad un tour faraonico, con tanto di sfinge (Leon, per gli amici) sul palco, quasi a voler rivaleggiare con le stravaganze della fine degli anni settanta. Il nuovo decennio riserverà tante, tante sorprese, ma anche grande amarezza per la scomparsa del batterista Eric Carr...