Liverpool, 15 marzo 1976, David Coverdale scende dal palco in lacrime dopo un disastroso concerto dei Deep Purple e annuncia di voler lasciare la band. Jon Lord risponde serafico: "non c'è più alcuna band da lasciare": da tempo aveva deciso, insieme al batterista Ian Paice, che l'avventura del 'profondo porpora' era giunta al capolinea. Ognuno per la sua strada dunque ...anche se Coverdale, Paice e Lord si ritroveranno ben presto sotto la bandiera del "Serpente Bianco" e quello di Tommy Bolin come percorso sarà assai breve (morirà infatti nel dicembre dello stesso anno). Non sorprende quindi il fatto che abbia destato grande scalpore l'annuncio di un tour dei "Deep Purple" nel 1980... scalpore tramutatosi in smarrimento e poi in rabbia nel momento in cui la band irrompeva sul palco. "Ma chi ca$$o sono quelli?" devono infatti essersi chiesti gli (sfortunati) spettatori dei concerti del gruppo. Ci volle poco a svelare il mistero: questi fantomatici "Deep Purple" non erano altro che un manipolo di session players capitanati da Rod Evans, ex cantante dei VERI Purple che, facendo forza sui suoi remoti trascorsi nel gruppo (nel biennio 1968/69), sperava di ritornare sotto le luci della ribalta con questo progetto. Indovinate un pò come andò invece a finire? Sotto il peso di una denuncia da parte dei manager dei VERI Purple e delle reazioni scontente dei fans Evans (mattonata in testa numero uno...) dovette pagare una cospicua penale e (carriolata di mattoni sul capo!) perse le royalties sui primi tre dischi dei Deep Purple, nei quali aveva cantato. Da allora (immaginiamo anche per la vergogna) di Evans si sono perse le tracce, mentre solo quattro anni dopo il misfatto le testate giornalistiche musicali poterono titolare "Purple Reunion!". Per davvero, questa volta!
A strange kind of... live :)
RispondiEliminaSai che altra bella potente botta in testa per i fan del live del '76? Quando sei al live di un gruppo a cui tieni sei sempre parecchio empatico. Una roba del genere potrebbe farmela prender malissimo.
Assolutamente... difatti non mi stupisce il fatto che ci siano stati disordini e tafferugli durante quelle date. Decisamente una mossa azzardata ed altrettanto stupida :)
EliminaChe poi non stai mica dicendo "per un po' non suoneremo più". Te ne esci con "non farò parte del gruppo" e l'altro rincara la dose "non esiste più un gruppo di cui far parte". Queste cose fan sbroccare le menti più deboli.
EliminaSe un fan lievemente disturbato di suo si trova a dover metabolizzare queste notizie, è un attimo che scatti la tragedia. E di esempi ne abbiamo avuti parecchi.
Evil, ci sono troppi fan disturbati in giro per il globo. Gente socialmente disadattata, che dedica praticamente la propria vita ad idolatrare gruppi/artisti... Mi viene in mente un esempio: Hideto Matsumoto, chitarrista degli X Japan (gruppo idolatrato alla follia in Giappone) muore in circostanze ambigue nel 1998. Bene, alcuni fans si sono tolti la vita. Non ha senso.
EliminaPurtroppo di casi del genere ce ne sono anche altri. Mi vengono in mente le varie reunion non autorizzate dei Platters e anche quello che stanno facendo proprio adesso i Rockets: da un lato Quagliotti ha pubblicatoun disco a nome Rockets fatto da sè stesso con musicisti nuovi, dall'altro l'ex cantante LBM dice di essere titolare del nome e di stare registrando un nuovo disco anch'esso a nome Rockets con ancora altri musicisti (comunque fanno schifo entrambi, quindi la cosa non è molto interssante se non per il fatto che stanno infangando il nome di una storica e sottovalutata band).
RispondiEliminaMa il caso più demenziale resto, a mio parere, quello dei Misfits in cui tutt'ora fatico a districarmi.
Hammer, aggiungiamo pure L.A Guns, Tank, Queensryche, Black Flag etc... tanti proclami sulla purezza underground o sul fare musica per passione... poi si finisce in tribunale, con sputtanamento annesso, a colpi di carte bollate e fior di avvocati. Tutto gira intorno al $, non dimentichiamocelo.
EliminaCondivido pienamente tutto quello che hai scritto e anche i commenti dei lettori...
RispondiEliminaUna brutta storia, in effetti. Già le reunion di per sé sono quasi sempre un bluff, se si tratta di fake siamo proprio a livelli di sado-maso spinto. Quella dei Misfits che cita Hammer è proprio una vicenda senza senso...Un mistero degno di Kazzenger. Per non parlare dei dischi più o meno postumi pubblicati solo ed esclusivamente a fini di lucro (vedi quella chiavica del nuovo Pink Floyd).
Un saluto
Ant, il discorso Misfits è molto semplice. Danzig e Only non vanno d'accordo da secoli. Il primo ha avviato quasi trent'anni fa una carriera solista di tutto rispetto, il secondo continua a portare avanti il nome della band producendo dischi - a mio avviso - affatto male. Reunion? Per carità, lasciamo perdere.
EliminaAssolutamente d'accordo con te: non sono niente affatto male i dischi dei nuovi "Misfits," mi piace molto anche l'ultimo The Devil's Rain, ma non sono i Misfits quelli.
EliminaCiao Jen