sabato 29 giugno 2013

TOGLIAMO LA POLVERE DAL PERSONAL JUKE BOX, PARTE IV

HEART – ALONE (1987)

Scritta ed interpretata in origine dagli I-Ten sull'eccellente "Taking A Cold Look" uscito nel 1983, "Alone" raggiunse il successo quattro anni dopo nella versione registrata dalle sorelle Ann e Nancy Wilson, ossia le Heart. Inclusa nel meraviglioso e vendutissimo "Bad Animals", questa toccante ballata vanta un'intensità vocale davvero impeccabile da parte di Ann Wilson. Il brano acquisisce notevole spessore grazie ai sontuosi arrangiamenti di tastiere, amplificati da vibranti trame chitarristiche. Sfortunatamente ad acquisire spessore sarà anche il ventre della frontwoman, il cui precoce e disastroso decadimento fisico influirà non poco sulla carriera della band. Il successivo ed ottimo "Brigade" pubblicato nel 1990, che pur lasciava presagire un florido futuro, nella sostanza si è rivelato il canto del cigno di un gruppo oramai schiacciato dal peso della propria fama. Scusate il cinismo.

domenica 23 giugno 2013

LUCIANO LIGABUE, PARTE I

Sebbene nutra ben poca stima nei confronti di "colui-che-non-deve-essere-nominato-ma-porta-lo-stesso-nome-di-un-pittore-italiano-del-'900", devo ammettere con una necessaria dose di onestà intellettuale che nella sua carriera ultra ventennale, il cantautore emiliano qualcosa di buono l'ha pur fatto. A volte, come nel caso in questione, anche qualcosa di "più che buono".

mercoledì 19 giugno 2013

TOGLIAMO LA POLVERE DAL PERSONAL JUKE BOX, PARTE III

FATE- I CAN'T STAND LOSING YOU (1986)

Ve li ricordate gli oscuri e mefitici Mercyful Fate? Bene, dopo la pubblicazione di "Don't Break the Oath" gli attriti tra il frontman King Diamond ed il chitarrista Hank Shermann portarono ad una rottura insanabile. Il primo voleva proseguire l'oscuro intrapreso con la band madre, il secondo (probabilmente perché stufo di non riuscire a pagare le bollette) spingeva verso una direzione decisamente più commerciale. Sciolto il progetto, il Re intraprese una fortunata carriera solista, mentre il secondo decise di passare dal parrucchiere per rifarsi la cotonatura, sfoggiando una mise improponibile fatta di vestiti colorati e sguardi ammiccanti. Nacque così il progetto Fate, che fallì l'obiettivo di conquistare le classifiche mainstream. Peccato, perché il secondo album "A Matter Of Attitude" è un concentrato di melodie sgargianti almeno quanto gli abiti, che a posteriori si rivela un piccolo gioiello AOR. La traccia in questione è forse il pinnacolo del disco, impostata su un motore ritmico incalzante sorretto da uno sfavillante gioco di tastiere che ha del miracoloso, il brano decolla grazie ad un chorus di indubbia efficacia e ad un solo di keys che è una delle più belle pagine dell'hard rock cromato degli eighties.




domenica 16 giugno 2013

SINGING...IN THE SHOWER, PARTE II

Pubblicato nel 1988 e prodotto da quel geniaccio di Bob Ezrin, "In The Spirit Of Things" è senza dubbio uno dei migliori lavori dei Kansas, sebbene tra i meno considerati all'interno della loro quasi quarantennale carriera, ideale crocevia tra le tematiche storiche e concettuali dei Seventies e la ricerca della melodia di facile presa, tipica del decennio in corso. "One Big Sky", a tal proposito, è probabilmente il pezzo dal chorus più coinvolgente dell'intero album... assolutamente irresistibile nella sua semplicità!


mercoledì 12 giugno 2013

TOGLIAMO LA POLVERE DAL PERSONAL JUKE BOX, PARTE II

ALDO NOVA – TONITE (LIFT ME UP) (1985)

Lo sciroppo d'acero non è l'unica dolcezza che il Canada ci ha proposto. Assieme a Brian Adams, Aldo Nova negli anni'80 è stato uno degli ambasciatori del 'canadian rock' nel mondo. Il primo omonimo album datato 1982, ottenne un relativo successo, immediatamente vanificato dal flop commerciale del successivo e meraviglioso "Subject". Nel disperato tentativo di riconquistare le posizioni perse, il terzo "Twitch" contiene tutti gli ingredienti giusti per conquistare le classifiche di mezzo mondo, ma anche in questa occasione qualcosa è andato storto, facendo precipitare il disco nei bassifondi delle charts. Ed è un peccato, perché  un pezzo come "Tonite (Lift Me Up)" vale da solo il prezzo del biglietto. La struttura del brano è molto lineare e canonica, ma viene impreziosita da una squisita armonia di tastiere e da linee vocali di facile presa. Ottimo il guitar solo che irrompe come un fulmine a ciel sereno, mostrando le indubbie qualità tecniche di Nova. Paradossalmente, il musicista ottenne un ottimo successo quando ritiratosi mestamente dalle scene, si reinventò come songwriter di successo per artisti come la conterranea Celin Dion. Ovvero zucchero su zucchero.

domenica 9 giugno 2013

NO MORE HEROES

I Joy Division hanno inciso alla fine degli anni'70 "Unknown Pleasures" e "Closer": due dischi che li hanno consacrati alla storia del post punk (concetto che ingloba in maniera semplicistica, ma efficace, tutti i gruppi nati a seguito della rivoluzione o involuzione generata dal punk, appunto), nonostante emanassero un sound terribilmente rantolante, cupo e minimalista. Lo stralunato leader Ian Curtis denotava palesi limiti sia a livello tecnico (è sufficiente ascoltare "New Dawn Fades" per rendersene conto) che espressivo (basta scovare qualche performance live su You Tube). La sua morte prematura, analogamente a quanto è avvenuto 15 anni più tardi con la morte di Kurt Cobain, ha consegnato inevitabilmente al Mito un personaggio di opinabile spessore artistico.

martedì 4 giugno 2013

FLEETWOOD MAC - DALLE STALLE ALLE STELLE, PARTE IV...

"Mirage" del 1982 vede il ritorno ad un songwriting maggiormente in linea con le aspettative del pubblico, mentre il successivo "Tango In The Night" vira oramai definitivamente verso un pop rock di facile ascolto, premiato dalle classifiche ben oltre l'effettiva qualità del prodotto. Con 12 milioni di copie piazzate rimane la seconda release di maggior successo della band, ma i rapporti interni sono oramai compromessi e Buckingham se ne va prima dell'inizio del tour, salvo ritornare negli anni '90 per una reunion votata più all'autocelebrazione che a seri intenti artistici.

sabato 1 giugno 2013

TOGLIAMO LA POLVERE DAL PERSONAL JUKE BOX, PARTE I

Le menti perverse dietro a questo blog per una volta hanno deciso di rendervi la vita più facile, senza farvi necessariamente inorridire ripescando alcune oscenità del passato. In questo capitolo affrontiamo alcuni dei pezzi che maggiormente hanno segnato la nostra crescita musicale. Si parte con...

URGENT – RUNNING BACK (1984)

Certamente, gli Urgent non sono tra i gruppi più celebri dell'epoca, nè tra quelli dalla carriera più lunga, giacchè si sono resi autori di due soli album, prima di sprofondare nel dimenticatoio. Gli anni erano quelli giusti, il look pure (si guardi la copertina dell'album), il videoclip si manteneva sugli  standard dell'epoca (ovvero raccapriccianti), ma qualcosa evidentemente non ha funzionato. Benediciamo le label che fanno riemergere dagli abissi del tempo alcuni capolavori che meritano di essere riscoperti ed ascoltati fino allo sfinimento. E' il caso di "Cast The First Stone", album di debutto della suddetta band americana che ci regala un tourbillon di emozioni fin dalla prima magniloquente traccia. "Running Back", introdotta da una cascata di tasti d'avorio, ci rimanda ad un immaginario composto da sfarzose luci al neon, tonnellate di lacca e fiumi di Rimmel, dove la melodia regna sovrana. Punto di forza del pezzo, sono le meravigliose armonie vocali puntellate da giochi chitarristici iper riverberati, resi ancora più efficaci dal suono hi-tech della batteria. Stupefacente, il sovrapporsi del doppio chrous che ricama magniloquenti arazzi nella parte che segue il guitar solo. Da antologia!