giovedì 28 febbraio 2013

EIGHTYES, PARTE III

Bissare il successo di "90125" pare impossibile...ed infatti è così! "Big Generator", che nelle parole di Chris Squire "...was not the painless of Yes albums..", è caratterizzato da un lunghissimo lavoro in studio (le parti di basso e batteria vengono registrate quasi due anni prima della pubblicazione del disco!!!) e da molteplici problemi di "ego" e riscuote meno plausi del multiplatinato predecessore, pur contenendo una serie di brani tutto sommato di buona fattura.

martedì 26 febbraio 2013

KISS, IL TRUCCO NON C'E'...E SI VEDE, PARTE I

Preoccupati da un pauroso calo di vendite e di affluenza ai concerti (ma, paradossalmente, lo stadio Maracanà gremito di 200.000 persone vedrà la band suonare di fronte alla sua platea più grande di sempre), Simmons e Stanley prendono la drastica decisione di mettere da parte trucco, zeppe e costumi e di far parlare solo la musica. Tanto di cappello alla qualità dei pezzi, ma l'immagine è davvero tristissima e dimostra come l'impatto visivo fosse una componente fondamentale nell'alchimia che aveva reso il gruppo "The hottest band in the world".

sabato 23 febbraio 2013

EIGHTYES, PARTE II

Rientrato Anderson assieme al veterano Tony Kaye, ma andatosene Steve Howe (che andrà a formare gli Asia), con "90125" la band centra il più grande successo della sua carriera conquistandosi nuovi fans, ma scontentando quelli della prima ora. A conti fatti, sebbene gli album del periodo non abbiano lo steso peso dei capolavori del decennio precedente ("Close To The Edge" e "Fragile" su tutti) non sono poi male, sebbene oggi appaiano paradossalmente più datati nel sound rispetto alla passata produzione strettamente prog.

mercoledì 20 febbraio 2013

SINGING...IN THE SHOWER, PARTE I

Pat Benatar ha vissuto una fase di grandissima popolarità nella prima metà degli anni '80 ("Love Is a Battlefield", "You Better Run"... do you remember?) e una nuova vita da "Icona" a partire dai '90, quando la nostalgia per il decennio passato iniziò a farsi largo. Sebbene non si tratti di uno dei brani più noti del catalogo, "Sex As A Weapon" rimane tra quelli più diretti e "facili" anche grazie ad un chorus strabiliante e (almeno per chi scrive) contagioso.

domenica 17 febbraio 2013

EIGHTYES, PARTE I

Come per tutte le grandi band progressive dei 70s, anche per gli Yes gli anni '80 sono segnati da grandi cambiamenti, tanto di formazione, quanto nel sound che si fa "progressivamente" più pop (vedi quanto accadeva negli stessi anni ai connazionali Genesis). Con i nuovi Trevor Horn e Geoffrey Downes (entrambi ex-Buggles) la band inaugura il decennio con un disco che fa da ponte ideale tra ciò che fu e ciò è di lì a venire. Ma se in studio Horn non se la cava affatto male, dal vivo il confronto con la voce cristallina di Jon Anderson è impari e i fans scalpitano per un ritorno al passato.


mercoledì 13 febbraio 2013

EHI, MA IO LO CONOSCO QUEL TIPO, PARTE I

Chi ha un minimo di dimestichezza con un certo tipo di rock di puro stampo 70s certamente conoscerà gli Hawkwind, portabandiera del cosiddetto "Space Rock", ed in particolar modo il loro brano "Silver Machine" del 1972. Ma forse non tutti sono in grado di riconoscere "a primo orecchio" chi si occupa delle vocals di detta canzone. Bene, si tratta nientepopodimeno che di Mr. Ian "Lemmy" Kilmister, che tra il 1972 ed il 1975, prima di formare la band che gli porterà fama e gloria, ha fatto parte di una delle innumerevoli formazioni del combo inglese. Con Lemmy gli Hawkwind registrano i dischi "Doremi Fasol Latido" (1972), "Hall Of The Mountain Grill" (1974) e "Warrior On The Edge Of Time" (1975), lavori tra i migliori (e più fortunati) all'interno dell'ampissima discografia del gruppo. Nel '75, però, l'arresto del bassista / cantante con l'accusa di possesso di cocaina, rivelatasi poi infondata (egli infatti aveva con sé "solo" dell'anfetamina) porta al suo licenziamento in tronco. "Se mi avessero beccato con dell'acido, i ragazzi avrebbero fatto quadrato attorno a me. Credo che perfino se mi fossi fatto dell'eroina sarebbe stato più accettabile ai loro occhi. Tutta quella subcultura hippy aveva una fottuta doppia faccia, se ci guardavi bene dentro. Era tutto un <<L'anfe uccide...>>" dirà poi il buon Lemmy che, per quanto scocciatissimo dall'accaduto, non rimane con le mani in mano ed in men che non si dica forma una nuova band per il cui nome prende in prestito il titolo dell'ultima canzone che aveva scritto per gli Hawkwind: "Motorhead". Il resto, come si suol dire, è storia.

domenica 10 febbraio 2013

DAVID BOWIE, DALLA "POLVERE DI STELLE"... ALLA "POLVERE BIANCA" - PARTE III

"Diamond Dogs" avrebbe dovuto in origine essere una rivisitazione del romanzo classico "1984" di George Orwell, ma la mancata approvazione da parte degli eredi dello scrittore portò ad una sua trasmutazione in questa sorta di oscuro e claustrofobico concept post-apocalittico. Se questo lavoro fa da spartiacque tra il periodo glam rock di Bowie e quello soul/funk di metà decennio, il mastodontico tour che gli farà seguito mostrerà invece i primi preoccupanti segnali di un nuovo "chimico" interesse dell'artista.

mercoledì 6 febbraio 2013

ALTRE VOCI, PARTE I

Dopo il grande ritorno con "Painkiller" nel 1990 (successore di un paio di lavori in cui la verve del gruppo si era un pò appannata) Rob Halford decide che ne ha abbastanza di suonare un tipo di musica in cui non si riconosce più e abbandona i Judas Priest per dedicarsi a progetti "alternativi" con i Fight. Per la band è un duro colpo ma decide di proseguire, ingaggiando il giovane Tim Owens e cercando di reinventarsi in uno stile più consono a quello che è il panorama musicale degli anni '90. Nel 1997 viene così pubblicato "Jugulator", cui farà seguito nel 2001 il deludente "Demolition". Nonostante il primo disco con la nuova formazione non sia affatto male, i fans non approvano lo stravolgimento del sound e scalpitano per un ritorno nei ranghi di Halford e quando "Demolition" fallisce su tutti i fronti è oramai chiaro che l'unica possibilità è quella della reunion, che infatti avrà luogo nel 2005 con "Angel Of Retribution". Per i Priest sarà un ritorno in grande stile, mentre Owens si barcamenerà in una serie di progetti che recentemente lo hanno condotto (povero lui!) alla corte di sua maestà Yngwie J. Malmsteen.

domenica 3 febbraio 2013

DAVID BOWIE, DALLA "POLVERE DI STELLE"... ALLA "POLVERE BIANCA" - PARTE II

"Aladdin Sane" esplica un interesse di Bowie, tanto dal punto di vista puramente commerciale, quanto da quello culturale, per gli Stati Uniti. Sebbene musicalmente non si discosti troppo dalla passata produzione, l'album nelle intenzioni avrebbe dovuto segnare il primo passo del distacco di Bowie dal suo alter-ego Ziggy Stardust. Di fatto segna l'ultima collaborazione del cantante con gli Spiders From Mars e, a posteriori, può anche risultare un chiaro segno di ciò che accadrà nel triennio successivo: "Cracked Actor", una delle tracce contenute nel disco, darà infatti il nome ad un lungometraggio che documenterà il tormentato tour dell'anno seguente, mentre il titolo previsto in origine per il lavoro ("Love Aladdin Vein"), con il suo riferimento alle droghe pesanti ("Love-A-Lad-In-Vein"), suona come un più che sinistro presagio...